Fertilità e gravidanza dopo embolizzazione arteriosa pelvica per emorragia post-parto


È stato compiuto uno studio retrospettivo per determinare e confrontare gli esiti di fertilità e gravidanza dopo embolizzazione con o senza intervento chirurgico che risparmi l’utero per emorragia post-parto, e per cercare di identificare gli specifici fattori di rischio associati a un aumento della probabilità di sinechie intrauterine.

Sono state incluse nello studio tutte le donne ricoverate tra il 1994 e il 2007 in un ospedale universitario che hanno subito un’embolizzazione con o senza chirurgia risparmiatrice dell’utero ( legatura dei vasi e/o compressione uterina ) per emorragia dopo il parto.

I dati sono stati recuperati dalle cartelle cliniche e da interviste telefoniche.

Le principali endopoint erano la fertilità, l’esito della gravidanza e le sinechie.

I dati disponibili riguardavano 68 donne delle 85 incluse nello studio ( 80% ).

Tra le 15 donne che lamentavano amenorrea o riduzione del flusso delle mestruazioni, sono state trovate sinechie in tutte coloro che hanno deciso di sottoporsi ad isteroscopia ambulatoriale ( n=8 ).

In tutto, 17 donne hanno avuto 26 gravidanze, con 19 parti a termine, una gravidanza ectopica, 2 aborti e 4 aborti spontanei.

Il decorso clinico delle 19 gestazioni complete è stato tranquillo, ma l’emorragia post-partum si è verificata in 6 donne ( 31.6% ) ( causata da placenta accreta in 2 donne ).

Gli esiti di fertilità e gravidanza non sono cambiati tra le donne che avevano subito embolizzazione rispetto a quelle sottoposte sia ad embolizzazione che a procedura chirurgica risparmiatrice dell’utero.

La comparsa di sinechie è stata significativamente associata a un più alto tasso di placenta accreta/percreta ( p inferiore a 0.001 ) e febbre post-partum superiore a 38.5°C ( p=0.04 ).

In conclusione, l’embolizzazione per emorragia post-parto, associata o meno a una procedura chirurgica di risparmio dell’utero, non sembra compromettere i successivi esiti ostetrici e di fertilità delle donne. Tuttavia, queste donne devono essere considerate ad alto rischio di emorragia post-partum durante i parti futuri. ( Xagena_2010 )

Sentilhes L et al, Br J Obstet Gynaecol 2010; 117: 84-93



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Gyne2010