Gravidanze gemellari: il Progesterone non previene il parto prematuro
Le donne con gravidanza gemellare sono ad alto rischio di parto prematuro spontaneo.
Il Progesterone appare essere efficace nel ridurre i parti prematuri in gravidanze singole ad alto rischio, benchè senza riduzione significativa della mortalità perinatale e con scarse prove di benefici neonatali.
Ricercatori dell’Università di Edinburgo ( Gran Bretagna ) hanno studiato l’uso del Progesterone nella prevenzione di parti prematuri in gravidanze gemellari.
Sono state arruolate 500 donne con gravidanza gemellare da 9 cliniche del National Health Service del Regno Unito, specializzate nella gestione delle gravidanze gemellari.
Le donne sono state assegnate in modo casuale a un trattamento con gel vaginale di Progesterone 90 mg ( n=250 ) o con placebo ( n=250 ) per 10 settimane a partire dalla settimana 24 di gestazione.
L’endpoint primario era il parto o la morte intrauterina prima della 34esima settimana di gestazione.
È stata condotta un’analisi intention-to-treat. Inoltre è stata condotta una meta-analisi di dati pubblicati e non-pubblicati per stabilire l’efficacia del Progesterone nella prevenzione della nascita prematura o della morte intrauterina precoce ( meno di 34 settimane di gestazione ) in donne con gravidanza gemellare.
Tre partecipanti per ciascun gruppo sono state perse nel corso del follow-up; l’analisi è stata quindi compiuta su 247 persone per gruppo.
La proporzione combinata di morte intrauterina o parto prima delle 34 settimane di gravidanza è stata pari al 24.7% nel gruppo Progesterone e del 19.4% nel gruppo placebo ( odds ratio, OR=1.36; p=0.16 ).
I tassi di eventi avversi non sono risultati differenti tra i due gruppi.
La meta-analisi ha confermato che il Progesterone non previene il parto prematuro in donne con gravidanza gemellare ( OR aggregato 1.16 ).
In conclusione, il Progesterone somministrato per via vaginale non previene il parto prematuro in donne con gravidanza gemellare. ( Xagena_2009 )
Norman JE et al, Lancet 2009; 373: 2034-2340
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