Esito della gravidanza con ematoma intrauterino del primo trimestre
La presenza di un ematoma intrauterino nel primo trimestre può influenzare l’esito della gravidanza: il rischio di aborto spontaneo è correlato all’epoca d’insorgenza dell’ematoma ed è significativamente maggiore se esso insorge prima della 9° settimana.
E’ questa la conclusione cui è giunto uno studio, condotto dai ricercatori dell’Università di Trieste, che ha valutato la correlazione tra la presenza di un ematoma intrauterino nel primo trimestre e l’esito della gravidanza.
Sono stati considerati validi per la valutazione 182 casi su 248.
Il 38,5% dei casi è andato incontro ad una complicazione della gravida su 248 ( 14,3% aborto spontaneo, 7,7% ritardo di crescita intrauterino, 6,6% parto pretermine ).
Considerando le variabili relative all’ematoma, l’unica significativa era l’epoca gestazionale al momento della diagnosi, che era inferiore nel gruppo di gravidanze con complicazioni rispetto alle altre ( mediana: 7,27 settimane versus 8,62; p<0,2 ).
L’epoca gestazionale d’insorgenza dell’ematoma era altresì significativamente inferiore nel gruppo che esitava in aborto spontaneo rispetto alle gravidanze che proseguivano ( mediana: 6,6 vs 8,5; p<0,2 ).
Il rischio complessivo di andare incontro ad un esito sfavorevole della gravidanza era 2,4 volte maggiore quando l’ematoma era diagnosticato prima della 9° settimana:.
L’ematoma intrauterino prima della 9° settimana aumentava significativamente il rischio di aborto spontaneo ( rischio relativo 14,79 ). ( Xagena_2005 )
Maso G et al, Obstet Gynecol 2005;105: 339-344
Fiorenza Lagona , Specialista in Ginecologia, Milano
MedicinaNews.it