L’induzione al travaglio versus la gestione di attesa nel diabete gestazionale e accelerazione della crescita fetale


Uno studio osservazionale e retrospettivo ha confrontato l’induzione al travaglio di parto a 38 settimane gestazionali versus la gestione di attesa, in donne con diabete gestazionale in classe A1 e A2 e accelerazione della crescita fetale. L’esito primario dello studio era rappresentato dall’incidenza di taglio cesareo, mentre gli endpoint secondari erano l’incidenza di macrosomia e gli esiti neonatali avversi.

I dati sono stati raccolti nel periodo 1996-2006, e sono stati valutati retrospettivamente tramite analisi delle cartelle cliniche. Le differenze tra i due gruppi di studio sono state valutate tramite test non-parametrici per le variabili continue e test del χ2 nel caso di variabili categoriche.

Nessuna differenza significativa è stata identificata tra il gruppo di donne che hanno subito induzione al travaglio rispetto a quelle gestite tramite attesa, in termini di incidenza di taglio cesareo. È stato altresì identificato un trend a favore dell’induzione per quanto riguarda l’incidenza di macrosomia e gli esiti neonatali, ma i risultati non erano statisticamente significativi.

In conclusione, l’induzione al travaglio di parto a 38 settimane gestazionali nelle pazienti con diabete gestazionale e accelerazione della crescita fetale non sembra determinare un incremento nell’incidenza di taglio cesareo rispetto alla gestione di attesa, specialmente in caso di obesità materna. ( Xagena_2010 )

Alberico S et al, Minerva Ginecologica 2010;62:533-539



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