Allattamento ed infezione da Cytomegalovirus nei neonati pretermine: come ridurre il rischio


In Francia, lo screening per l’infezione da Cytomegalovirus ( CMV ) durante la gravidanza non è raccomandata di routine.

La trasmissione del Cytomegalovirus attraverso il latte materno ai neonati pretermine è frequente ( 15-20% ).
La frequenza di handicap neurosensoriale correlata all’infezione congenita da Cytomegalovirus nei neonati precocemente pretermine non è tuttavia ben documentata.

Ricercatori dell’Hopital Charles-Nicolle a a Rouen, in Francia, hanno riportato il caso di una neonata di sesso femminile di 30 settimane di gestazione.

A 15 giorni, la neonata ha manifestato ittero col estatico.
La coltura di campioni di urina è risultata positiva per il Cytomegalovirus.
Gli esami diagnostici non hanno mostrato nessuna altra causa di ittero.

A 40 giorni, la neonata ha presentato epato-splenomegalia, porpora e anomala colorazione della cute, correlate all’infezione secondaria, asintomatica, da Cytomegalovirus, probabilmente trasmessa attraverso il latte materno.

La neonata è stata sottoposta a terapia con Ganciclovir ( Citovirax ) per 21 giorni.

Ad 1 anno, la bambina ha presentato uno sviluppo normale.

Secondo gli Autori, la sieropositività per il Cytomegalvirus dovrebbe essere ricercata prima di permettere alla madre di allattare i neonati.

Qualora la madre dovesse risultare sieropositiva, il latte materno dovrebbe essere conservato in frigorifero a –20°C per 3 giorni, in modo da ridurre la presenza di virus nel latte, specialmente durante le prime lattazioni.
Questa tecnica permetterebbe di ridurre il rischio di trasmissione virale verticale post-natale senza interrompere l’allattamento. ( Xagena_2006 )

Radi S et al, Arch Pediatr 2006; Epub ahead of print




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