Ipertensione gestazionale o preeclampsia lieve dopo 36 settimane di gestazione: induzione del travaglio verso attesa con monitoraggio
Mancano prove chiare per la gestione diretta delle donne in gravidanza con disturbi ipertensivi moderati.
Ricercatori del University Medical Centre a Groningen in Olanda, hanno valutato se l’induzione del travaglio in donne con gravidanza singola complicata da ipertensione gestazionale o pre-eclampsia leggera potesse ridurre la grave morbilità materna.
È stato portato a termine uno studio multicentrico, in parallelo, in aperto, randomizzato e controllato in 38 ospedali in Olanda nel periodo 2005-2008.
Sono state arruolate donne con gravidanza singola alle settimane 36-41 di gestazione, con ipertensione gestazionale o lieve preeclampsia.
Le partecipanti sono state assegnate in modo random in un rapporto 1:1 a ricevere induzione del parto o attesa con monitoraggio.
L’esito primario era una misura composita di esito materno non-favorevole, mortalità materna, morbilità materna ( eclampsia, sindrome di HELLP, edema polmonare, malattia tromboembolitica e distacco della placenta ), progressione verso ipertensione grave o proteinuria ed emorragia maggiore post-partum ( perdita superiore a 1000 mL di sangue ).
Le analisi sono state intention-to-treat.
Le 756 pazienti sono state assegnate a ricevere induzione del travaglio ( n=377 pazienti ) o attesa con monitoraggio ( n=379 ).
In totale, 397 pazienti hanno rifiutato la randomizzazione ma hanno concesso l’uso dei loro dati clinici.
Tra le donne randomizzate, 117 ( 31% ) assegnate all’induzione del travaglio hanno sviluppato esiti materni negativi rispetto a 166 ( 44% ) assegnate all’attesa con monitoraggio ( rischio relativo, RR=0.71; p<0.0001 ).
Non sono stati registrati casi di morte neonatale o materna o di eclampsia.
In conclusione, l’induzione del travaglio è risultata associata a un miglioramento degli esiti materni e dovrebbe essere presa in considerazione per le donne con disturbi ipertensivi lievi oltre la 37.a settimana di gestazione. ( Xagena_2009 )
Koopmans CM et al, Lancet 2009; 374: 979-988
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