L’assunzione di Valproato in gravidanza potrebbe essere associata a rischio di ritardo nello sviluppo del nascituro


Presso il Walton Center for Neurology and Neurosurgery di Lower Lane a Liverpool è stato condotto uno studio finalizzato a determinare la prevalenza del ritardo cognitivo e le possibili caratteristiche dismorfiche associate, nei bambini esposti ai farmaci antiepilettici durante la gestazione materna.

Lo studio retrospettivo ha preso in esame i casi di bambini di età compresa tra 6 mesi e 16 anni nati da madri epilettiche.

Sono stati studiati 249 bambini, dei quali 41 sono stati esposti a Valproato, 52 a Carbamazepina, 21 a Fenitoina, 49 a politerapia ed 80 non sono stati esposti a farmaci antiepilettici.

Il quoziente intellettivo verbale medio è risultato significativamente più basso nel gruppo esposto a Valproato rispetto a quello dei bambini non esposti ai farmaci antiepilettici e a quello dei bambini esposti ad altre monoterapie.

L’analisi di regressione multipla ha mostrato che sia l’esposizione a Valproato che frequenti convulsioni toniche-cloniche durante la gravidanza erano significativamente correlate con un più basso quoziente intellettivo verbale, nonostante l’aggiustamento per altri fattori confondenti.

E’ stata riscontrata una correlazione negativa tra le caratteristiche dismorfiche ed il quoziente intellettivo verbale nei bambini esposti a Valproato.

Questo studio ha identificato il Valproato come un farmaco associato a potenziali rischi per il ritardo nello sviluppo e per l’alterazione cognitiva, ed è il primo a suggerire che frequenti convulsioni toniche-cloniche hanno un effetto simile.

I risultati ottenuti necessitano di una cauta interpretazione, dovuta alla natura retrospettiva dello studio.

Le donne affette da epilessia hanno bisogno di consigli circa l’individuale rapporto rischio/benefico di un trattamento anti-epilettico prima della gravidanza. ( Xagena_2004 )

Adab N et al, J Neurol Psychiatry 2004 ; 75 : 1575-1583



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