Ictus ischemico acuto perioperatorio: i pazienti a maggior rischio sono gli anziani e quelli con fibrillazione atriale, valvulopatia, malattia renale o precedente ictus
L’ictus ischemico acuto peri-operatorio è una complicanza riconosciuta della chirurgia non-cardiaca non-vascolare, ma ci sono pochi dati riguardo all’incidenza e agli effetti sull’outcome.
Lo studio, eseguito da Ricercatori del Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School, a Boston, ha esaminato l’epidemiologia dell’ictus ischemico acuto perioperatorio nei pazienti sottoposti a tre comuni interventi chirurgici: emicolectomia, protesi totale d’anca e lobectomia o resezione segmentale polmonare.
Lo 0.7% dei 131.067 pazienti sottoposti ad emicolectomia, lo 0.2% dei 201,235 sottoposti a protesi totale d’anca e lo 0.6% dei 39.339 sottoposti a lobectomia o resezione segmentale polmonare hanno sviluppato ictus ischemico acuto perioperatorio.
Per i pazienti di età superiore ai 65 anni, l’incidenza di ictus acuto ischemico è aumentata all’ 1% per l’emicolectomia, allo 0.3% per la protesi totali d’anca, e allo 0.8% per la resezione polmonare.
L’analisi mediante regressione logistica multivariata ha identificato la malattia renale ( odds ratio, OR=3 ), la fibrillazione atriale ( OR=2 ), la storia di ictus ( OR=1.6 ) e la valvulopatia cardiaca ( OR=1.5 ) come i più significativi fattori di rischio per ictus ischemico acuto peri-operatorio.
Dallo studio è emerso che l’ictus ischemico acuto perioperatorio è una fonte importante di morbidità e di mortalità associata alla chirurgia non-cardiaca, non-vascolare, soprattutto nei pazienti anziani e nei pazienti con fibrillazione atriale, valvulopatia, malattia renale o precedente ictus. ( Xagena_2009 )
Bateman BT et al, Anesthesiology 2009; 110: 231-238
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