Trasmissione dell'HIV. Parte I


Trasmissione attraverso il sangue:

L'HIV si può trasmettere se il sangue di un individuo sieropositivo entra, in quantità sufficiente, nel sangue di un'altra persona. All'inizio dell'epidemia diverse persone sono state contagiate in seguito a trasfusioni di sangue o alla somministrazione di suoi derivati. A partire dal 1985, lo screening delle unità di sangue con il conseguente allontanamento di quelle risultate positive, il minor ricorso a trasfusioni "inutili", il ricorso all'autotrasfusione, il trattamento con calore degli emoderivati e la selezione dei donatori con l'esclusione di quelli con comportamenti a rischio, hanno di fatto eliminato il pericolo di contagio con queste modalità.
La trasmissione attraverso il sangue è invece la modalità di contagio responsabile principalmente della diffusione dell'infezione nella popolazione dedita all'uso di droga per via endovenosa. Ciò è dovuto alla pratica, ampiamente diffusa tra i tossicodipendenti all'inizio dell'epidemia, dell'uso comune e ripetuto di siringhe e aghi contaminati dal sangue. Con la stessa modalità è possibile la trasmissione sia dell'HIV che di altri virus tra cui quelli responsabili dell'epatite B e C, infezioni anch'esse molto diffuse tra i tossicodipendenti.
Possono essere veicolo di trasmissione dell'HIV anche aghi usati, come ad esempio quelli utilizzati per l'agopuntura la mesoterapia e i tatuaggi, gli strumenti taglienti per la cura del corpo come lamette da barba, forbici e rasoi. Per questo motivo è da evitare l'uso in comune di questi oggetti. ( Xagena_2002 )