Le raccomandazioni dell’OMS per l’influenza nella stagione invernale 2008-2009


Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ( Oms ) è in arrivo dall’Australia la nuova pandemia di influenza.
La nuova ondata influenzale potrà colpire, solo in Occidente, 57-132 milioni di persone.

La differenza con le altre influenze sta nel numero dei virus coinvolti; si parla di 3 virus completamente nuovi di cui uno australiano particolarmente virulento (A/H3N2 ), che ha dato il nome all’influenza della stagione 2008-2009 e altri due nuovi ceppi A e B (A/Brisbane e B/Florida).

Nel 2007 il virus influenzale ha provocato, in Australia, da sempre bacino predittivo dell’influenza nel nostro emisfero, un numero tre volte maggiore di casi influenzali rispetto agli anni precedenti.

Circa il 5-15% della popolazione mondiale viene colpita ogni anno dall’influenza. Più a rischio sono le persone di età superiore ai 65 anni, per le quali è più probabile il rischio di sovrainfezioni batteriche.
Infatti, in Italia, sono circa 1.000 gli anziani che ogni anno vanno incontro a polmonite, secondaria a influenza.

Secondo le previsioni dell’Oms, i casi di ricovero attesi solo in Occidente possono arrivare a 2,2 milioni.

Dai dati del 2007 emerge che solo il 20% della popolazione italiana si vaccina mentre il 66% dichiara di non essersi mai vaccinato per dimenticanza, sfiducia o disinteresse nei confronti del vaccino.

Al fine di evitare una possibile pandemia, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ( ECDC ) ha consigliato il vaccino a persone che soffrono di malattie croniche, a persone che hanno superato i 65 anni di età e ai bambini dai 6 ai 24 mesi.
Inoltre è consigliata la prevenzione anche per tutti gli operatori sanitari o per le persone che vivono a stretto contatto con soggetti a rischio.

Tra il settembre 2007 e il febbraio 2008, sono stati confermati 33 casi umani di influenza aviaria A(H5N1) in Cina, Egitto, Indonesia, Myanmar, Pakistan e Vietnam. La maggior parte di questi casi sono stati associati con focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità A(H5N1) nel pollame. Dal dicembre 2003 è stato confermato un totale di 360 casi umani in 14 Paesi.
Finora non vi è stata alcuna prova a sostegno della trasmissione uomo-uomo per cui si esclude la possibilità di una pandemia aviaria per la prossima stagione.

Resistenza dell’influenza ai farmaci antivirali

Inibitori M2 - La resistenza all’Amantadina ( Mantadan ) e alla Rimantadina ( Flumadine ) è rimasta elevata tra i virus dell’influenza A(H3N2), in particolare tra i virus strettamente legati geneticamente all’A/Brisbane/10/2007. La percentuale di resistenza al virus dell’influenza A(H1N1) è variata da Paese in Paese. La resistenza ad entrambi i sottotipi era ancora prevalentemente associata a un cambiamento da serina ad asparagina a livello del residuo 31 della proteina di canale ionico M2.

Inibitori della neuraminidasi - La resistenza agli inibitori della neuraminidasi, Oseltamivir ( Tamiflu ) per il virus A(H1N1), è stata rilevata in numerosi Paesi in differenti regioni del mondo. La proporzione di virus resistenti all’Oseltamivir varia dallo 0% al 64% nei singoli Paesi. I virus A(H1N1) resistenti hanno mantenuta la sensibilità verso lo Zanamivir ( Relenza ), l’Amantadina e la Rimantadina.
La resistenza all’Oseltamivir è stata raramente rilevata tra i virus A(H3N2) e i virus B.

Composizione raccomandata del vaccino anti-influenzale per la stagione 2008-2009

Tra ottobre 2007 e gennaio 2008, i virus dell’influenza A(H1N1), A(H3N2 ) e i virus B circolavano in molte parti del mondo. Sono stati riportati casi di focolai di influenza A(H1N1). Mentre alcuni casi isolati erano antigenicamente simili al virus del vaccino, A/Solomon Island/3/2006, la maggior parte di questi ultimi isolati erano differenti dal virus del vaccino e i loro antigeni erano simili al virus A/Brisbane/59/2007.

I vaccini attuali contengono antigeni A/Solomon Island/3/2006 stimolanti anticorpi HA che erano più bassi in titolo e frequenza di quelli recentemente isolati rispetto al virus del vaccino.

I virus dell’influenza A(H3N2) erano associati a focolai negli Stati Uniti d’America. Mentre alcuni isolati erano antigenicamente simili al virus del vaccino dell’emisfero settentrionale, A/Wisconsin/67/2005, la maggior parte di quelli isolati di recente erano antigenicamente simili all’A/Brisbane/10/2007.

I vaccini contenenti antigeni A/Wisconsin/67/2005 o A/Hiroshima/52/2005 stimolavano anticorpi HA che erano più bassi in titolo e frequenza di quelli recentemente isolati rispetto al virus del vaccino.

Sono stati riportati focolai dell’influenza B in numerosi Paesi.
I virus di entrambi le linee B/Victoria/2/27 e B/Yamagata/16/88 sono stati riportati in molti Paesi con prevalenza del virus B/Yamagata/16/88.

Per il virus della linea B/Victoria/2/87, la maggior parte di questi ultimi erano antigenicamente simili al B/Malaysia/2506/2004.
La maggior parte dei recenti virus della linea B/Yamagata/16/88 erano antigenicamente simili al B/Florida/4/2006.

I vaccini dell’emisfero settentrionale contenenti antigeni B/Malaysia/2506/2004, stimolavano anticorpi HA che erano simili in titolo ai virus simil-B/Malaysia/2506/2004 recentemente isolati, ma erano più bassi in titolo ai virus simil-B/Yamagata/16/88 recentemente isolati.

L’OMS ha raccomandato che il vaccino utilizzato per la stagione influenzale 2008-2009 ( nell’inverno dell’emisfero nord ) contenga quello che segue: un virus simil-A/Brisbane/59/2007 (H1N1), un virus simil-A/Brisbane/10/2007 ( H3N2), un virus simil-B/Florida/4/2007 (H3N2).

La maggior parte della popolazione probabilmente è stata già infettata con il virus dell’influenza A(H1N1 ), A(H3N2 ) e con il virus dell’influenza B.
Di conseguenza, una dose di vaccino dell’influenza inattivato dovrebbe essere immunogenico per tutte le età ad eccezione dei bambini piccoli.
I bambini precedentemente non immunizzati dovrebbero ricevere 2 dosi di vaccino inattivato, con un intervallo di almeno 4 settimane tra le dosi. ( Xagena_2008 )

Fonte: OMS, 2008



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