Fosfatidilinositol-4chinasi, un nuovo target farmacologico per la malaria


E' stato scoperto un nuovo target farmacologico per il trattamento della malaria.
La fosfatidilinositol-4chinasi ( PfPI4K ) può essere un bersaglio per l’Imidazopirazina, una nuova classe di molecole antimalariche sperimentali che inibiscono lo sviluppo di diverse specie di Plasmodium, il parassita che causa la malaria, in ogni stadio dell’infezione negli esseri umani.

Ogni anno, la malaria uccide più di 660.000 persone. La maggior parte sono bambini africani. Sebbene le attuali terapie siano efficaci contro le forme più comuni di malaria, recenti pubblicazioni hanno indicato come, in alcune parti del Sud-est asiatico, l’efficacia dei derivati dell’Artemisinina sia ormai compromessa.
Inoltre, queste terapie sono efficaci solo per le fasi ematiche acute della malaria, esponendo così alcuni pazienti al rischio di ricadute in seguito al trattamento iniziale.

La prevenzione delle ricadute è particolarmente importante per il Plasmodium vivax, che può formare gli ipnozoiti, parassiti dormienti che possono persistere nel fegato anche fino a due anni prima di tornare a infettare il sangue.

L'articolo, pubblicato su Nature, ha descritto la scoperta di una nuova classe di molecole incentrate sull’Imidazopirazina come target malarico.
I ricercatori hanno compiuto un ampio screen fenotipico che, assieme alla moderna analisi del genoma e agli strumenti di editing, ha fornito una solida piattaforma tecnologica per la scoperta e la validazione di target farmacologici per una nuova generazione di anti-malarici.

Sono stati poi isolati i ceppi di parassiti che sono diventati resistenti alla classe di molecole e identificato i geni mutati.
Per uno di questi geni, PfPI4K, sono arrivati a dimostrare, tramite esperimenti biochimici, come le imidazopirazine agiscano interagendo con il gruppo di ATP-bloccanti della chinasi.

Hanno anche dimostrato come queste molecole siano attive contro gli isolati, nell’ambito delle fasi ematiche, dei maggiori patogeni malarici umani, Plasmodium falciparum e Plasmodium vivax, e inibiscano, nella fase che coinvolge il fegato, gli ipnozoiti del parassita Plasmodium cynomolgi, strettamente legato a Plasmodium vivax. ( Xagena_2013 )

Fonte: Novartis, 2013

Xagena_Medicina_2013