Terapia HAART e le trasformazioni del virus HIV
A cura di Cinzia Retini
La terapia HAART consiste nella combinazione di inibitori di proteasi e altri farmaci per bloccare la proliferazione dell'HIV. Questo approccio farmacologico è in grado di ridurre la viremia, tuttavia ancora non sono noti i suoi effetti qualitativi sulla sopravvivenza del virus. Le varianti di HIV possono differire sia per il loro tropismo verso le cellule dell'ospite sia per i loro effetti patologici che per la struttura della glicoproteina dell'envelope, env, che coinvolge due recettori per le chemochine, CXCR4 o CCR5, come co-recettori per l'entrata del virus.
I virus (R5) CCR5-dipendenti sono la popolazione virale prevalente nelle prime fasi dell'infezione; i virus (X4) CXCR4-dipendenti invece li soppiantano in un secondo tempo, causando una caduta della conta di cellule T CD4+.
Seguendo la prevalenza relativa delle due varianti virali, R5 e X4, in un gruppo di donne con la malattia avanzata, Philpott mostra che, in seguito al trattamento con HAART o altre terapie combinate, la variante R5 può riemergere come la popolazione HIV-1 dominante.
Gli autori di questo studio, pubblicato su Journal of Clinical Investigation, suggeriscono che tale effetto qualitativo potrebbe rappresentare un ulteriore dato da aggiungere agli effetti benefici di terapie combinate, indipendente dal loro effetto quantitativo sul titolo virale. ( Xagena 2001 )