Influenza aviaria


L'influenza aviaria è una malattia contagiosa che colpisce gli animali, causata da un virus che normalmente infetta solo i volatili, e con minore probabilità, i maiali.

Nei volatili la malattia si manifesta in due forme.
La prima causa un lieve stato di malattia con riduzione , ad esempio , della produzione di uova, mentre la seconda è altamente patogena.

L'influenza aviaria altamente patogena è stata per la prima volta riconosciuta in Italia nel 1878; è molto contagiosa e porta a morte tutti i volatili infettati, anche nello stesso giorno dell'infezione.

Per arrestare l'epidemia è necessario uccidere tutti i volatili infettati o esposti al virus, e disinfettare ( formalina ) i luoghi dove vivono i volatili.

Il virus può vivere in ambiente freddo per almeno 3 mesi.
In ambiente acquoso il virus riesce a sopravvivere fino a 4 giorni a 22° C, e per di più di 30 giorni a 0° C.

Il virus si trova negli escrementi dei volatili.
Un singolo grammo di escremento contaminato può contenere virus sufficiente per infettare un milione di volatili.

A partire dalla seconda metà di dicembre 2003, in alcuni Paesi asiatici si sono avute epidemie di influenza aviaria , che hanno interessato i polli e le anatre.

Il virus coinvolto nella maggior parte di queste epidemie appartiene al ceppo H5N1.
E' noto che questo ceppo virale ha la capacità di "saltare" la barriera di specie, e può infettare anche gli esseri umani. La malattia può risultare mortale. ( Xagena_2004 )


Fonte: OMS




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