La preipertensione nei giovani è associata a successiva calcificazione coronarica
L’elevato livello pressorio nell’età intermedia è un fattore di rischio ben definito per la malattia cardiovascolare, ma le conseguenze degli aumenti minori nei giovani adulti non sono note.
Uno studio ha misurato l’associazione tra l’esposizione alla preipertensione prima dell’età di 35 anni e la calcificazione coronarica in tempi successivi.
Uno studio, prospettico, di coorte, ha riguardato 4 comunità negli Stati Uniti, uomini e donne di 18-35 anni, reclutati nello studio CARDIA ( Coronary Artery Risk Developement in Young Adults ) che non soffrivano di ipertensione prima dei 35 anni di età.
Le traiettorie della pressione sanguigna per ciascun partecipante sono state esaminate, utilizzando i valori di 7 misurazioni nell’arco di un anno.
Tra i 3.560 partecipanti, il 18% che ha sviluppato preipertensione prima dei 35 anni aveva una maggiore probabilità di essere di razza nera, maschio ed in sovrappeso e di più basso stato socioeconomico.
L’esposizione alla preipertensione prima dell’età di 35 anni, soprattutto preipertensione sistolica, è risuotata associata alla calcificazione coronarica più avanti nella vita ( prevalenza di calcificazione coronarica del 15%, 24% e 38% per 0.1-30 e > 30 mmHg per anno di esposizione, rispettivamente; p<0.001 ).
Questa associazione era significativa anche dopo aggiustamento per l’aumento della pressione sanguigna dopo i 35 anni, e per altri fattori rischio coronarici.
In conclusione, la preipertensione negli adulti giovani è comune ed è associata ad aterosclerosi coronarica dopo i 20 anni.
Il mantenimento della pressione sistolica al di sotto di 120 mmHg prima dell’età di 35 anni può pertanto fornire importanti benefici per la salute nella fase di vita più avanzata. ( Xagena_2008 )
Pletcher M J et al Annal Inter Med 2008; 149: 91-99
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XagenaFarmaci_2008