Ipertensione resistente alla terapia: efficacia della pressione positiva continua
Nei pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno ( OSA ) e ipertensione resistente alla terapia, il trattamento con pressione positiva continua ( CPAP ), applicata alle vie aeree mediante una mascherina nasale o oronasale, riduce la pressione delle 24 ore migliorando anche i valori diastolici e notturni.
L'ipertensione è un fattore curabile di rischio cardiovascolare, tuttavia, tra il 12 e il 27% dei pazienti richiede almeno tre farmaci per controllare adeguatamente la pressione arteriosa.
I pazienti con ipertensione resistente alla terapia hanno quasi il 50% di probabilità in più di presentare eventi cardiovascolari come ictus e infarto miocardico, rispetto agli altri pazienti ipertesi.
Studi hanno dimostrato che l'apnea ostruttiva del sonno può peggiorare il controllo pressorio e che oltre il 70% degli ipertesi è affetto da apnea ostruttiva notturna, la quale in forma grave o sintomatica richiede la CPAP.
Una metanalisi ha indicato che la CPAP abbassa la pressione arteriosa in modo clinicamente significativo, sebbene gli studi analizzati non chiarissero se l’effetto benefico della pressione positiva sia più evidente nell’ipertensione resistente alla terapia.
Per chiarire questo aspetto è stato valutato l'effetto della CPAP sui livelli pressori diastolici e notturni di 194 pazienti con apnea ostruttiva notturna e ipertensione resistente.
Lo studio ha interessato 24 Centri in Spagna, e i dati sono stati raccolti nel periodo 2009-2011.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere o meno CPAP, mantenendo la terapia antipertensiva.
Rispetto ai controlli, i pazienti nel gruppo CPAP hanno presentato una riduzione della pressione arteriosa media delle 24 ore, della diastolica e della pressione notturna.
Sono necessari ulteriori studi per valutare i risultati a lungo termine. ( Xagena_2013 )
Fonte: JAMA, 2013
Xagena_Medicina_2013