La pressione differenziale è il migliore predittore di ictus fatale nell’ipertensione sistolica isolata
L’ipertensione sistolica isolata, la pressione sanguigna sistolica pari o superiore a 160mmHg e la pressione sanguigna diastolica inferiore a 90mmHg, è associata ad ictus.
Tuttavia, la correlazione tra gli indici specifici di pressione sanguigna e la mortalità per ictus nell’ipertensione sistolica isolata non è definita.
In un’analisi congiunta di 9 studi epidemiologici, è stato valutato se la pressione differenziale fosse più predittiva per la mortalità da ictus rispetto alla pressione sistolica, della pressione diastolica o della pressione sanguigna media nelle persone con ipertensione sistolica isolata.
Gli individui con ipertensione sistolica isolata ( n = 682; 29%, uomini; 77%, di razza bianca; età media, 63.6 anni ) liberi da malattie cardiovascolari e non sottoposti a terapia con farmaci antipertensivi al basale, sono stati tenuti osservati per un periodo medio di 13.0 anni.
Nel corso del periodo di follow-up 54 persone sono morte a causa di un ictus.
La pressione differenziale è risultata il miglior predittore di mortalità per ictus ( hazard ratio, HR = 1.52 ), seguita dalla misura della pressione diastolica ( HR = 0.80 ) o dalla pressione sanguigna media ( HR = 1.10 ).
I risultati ottenuti hanno indicato che nelle persone con ipertensione sistolica isolata, la pressione differenziale è il miglior predittore di ictus fatale rispetto alla pressione sistolica, di quella diastolica e della pressione media. ( Xagena_2005 )
Paultre F, Mosca L, Stroke 2005; 36: 1288-1290
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