Ipertensione secondaria a iperaldosteronismo: il cateterismo venoso surrenalico è un esame sicuro
Un ampio studio internazionale, coordinato da ricercatori dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova, ha dimostrato per la prima volta che il cateterismo venoso surrenalico è un esame sicuro.
Questo esame permette di stabilire se il paziente affetto da ipertensione secondaria a iperaldosteronismo possa essere guarito, completamente e in modo definitivo, con un intervento chirurgico.
Più dell’11% dei pazienti che arrivano ai Centri italiani dell’ipertensione arteriosa sono affetti da iperaldosteronismo primario, una delle cause più frequenti e spesso misconosciute d’ipertensione arteriosa.
È una forma d’ipertensione causata da un’aumentata produzione di aldosterone, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenaliche.
L’ipertensione arteriosa colpisce circa il 40% della popolazione adulta in Italia e generalmente richiede, oltre a profonde modifiche delle abitudini di vita, una terapia farmacologica per tutta la vita.
Lo studio apre nuove prospettive per il trattamento dell’iperaldosternismo primario.
La disponibilità di eseguire il cateterismo venoso surrenalico permette una diagnosi precoce di questa malattia che, insieme al corretto trattamento, rende possibile nella maggior parte dei casi la sospensione o quantomeno la riduzione della terapia farmacologica antipertensiva e la normalizzazione degli squilibri ionici altrettanto pericolosi per la salute.
Per molti anni il cateterismo venoso surrenalico era ritenuto invasivo e rischioso per il paziente; per cui in molti Centri non veniva eseguito, precludendo a numerosi malati la possibilità di guarire dall’ipertensione.
La ricerca, condotta su oltre 2600 pazienti in tutto il mondo, ha fatto piena luce sull’utilizzo del cateterismo venoso surrenalico, accertando che il rischio di complicanze per lo più di minore entità per il paziente risulta bassissimo: pari allo 0.61%.
I dati dello studio internazionale coordinato da Gian Paolo Rossi, della Clinica Medica 4 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, sono stati pubblicati su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.( Xagena_2012 )
Fonte: Università di Padova, 2012
Xagena_Salute_2012