La preipertensione è causa di ricoveri ospedalieri e di decessi
Il Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure ha rilasciato nuove linee guida di pratica clinica, introducendo la necessità di un intervento anche per le persone con preipertensione ( pressione sanguigna sistolica compresa tra120 e 139 mmHg ), precedentemente considerate normali.
Impiegando un modello di simulazione, sono stati studiati gli effetti della preipertensione e dell’ipertensione residua sui dati dello studio NHANES III ( National Health and Nutrition Examination Survey ), rappresentativo degli adulti statunitensi di età compresa tra i 25 ed i 74 anni.
Il termine ipertensione residua sta ad indicare una pressione sistolica non inferiore a 140 mmHg nonostante il trattamento farmacologico.
Eccezione fatta per le donne dai 25 ai 44 anni, più di un terzo di ciascun gruppo di età nel NHANES III presentava preipertensione.
Approssimativamente, due terzi delle persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni e l’80% delle persone tra i 65 e i 74 anni avevano preipertensione o ipertensione residua.
Assieme, la preipertensione e l’ipertensione residua erano responsabili del 4.7% dei ricoveri ospedalieri per 10.000 adulti di età compresa tra i 25 e i 74 anni, dal 9.7% dei ricoveri in case di cura, e del 13.7% di decessi.
La sola preipertensione era responsabile del 3.4% dei casi di ricovero ospedaliero, del 6.5% dei soggiorni in case di cura e del 9.1% dei decessi.
Il numero di eventi attribuibili alla preipertensione è risultato maggiore per gli uomini di età compresa tra i 45 ed i 64 anni e per le persone di età compresa tra i 65 ed i 74 anni.( Xagena_2004 )
Russell L B et al, Arch Intern Med 2004; 164: 2119-2124
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