Pazienti diabetici obesi: Rimonabant


C’è una considerevole evidenza che il sistema degli endocannabinoidi giochi un significativo ruolo nello stimolo dell’appetito e dei comportamenti associati.

Si può pertanto ipotizzare che l’attenuazione dell’attività del sistema potrebbe avere beneficio terapeutico nel trattare disordini caratterizzati da stimolo eccessivo dell’appetito o iperattività del sistema degli endocannabinoidi.

L’iperattività del sistema degli endocannabinoidi a livello del tessuto adiposo e dei muscoli promuove l’accumulo di grassi e la riduzione della captazione del glucosio, con conseguente possibile aumentato rischio di sviluppare resistenza all’insulina ed alterata tolleranza al glucosio.

Tra gli antagonisti degli endocannabinoidi, il composto più studiato è il Rimonabant ( Acomplia / Zimulti ), un antagonista selettivo del recettore dei cannabinoidi CB1.
Il Rimonabant sembra trovare impiego elettivo nei pazienti obesi affetti da diabete mellito di tipo 2.

Lo studio SERENADE ( Study Evaluating Rimonabant Efficacy in Drug-NAieve DiabEtic patients ) ha coinvolto pazienti con diabete mellito di tipo 2, mai trattati, che sono stati assegnati a ricevere Rimonabant 20 mg/die per 6 mesi, oppure placebo.

I pazienti trattati con Rimonabant hanno mostrato una riduzione dei livelli di HbA1c dello 0,8% da un valore basale medio di 7,9, rispetto ad una riduzione dello 0,3% nel gruppo placebo.

Inoltre i pazienti con livelli di HbA1c uguali o superiori all’8,5% al basale, hanno presentato una riduzione dei valori di emoglobina glicosilata dell’1,9% con Rimonabant, contro lo 0,7% con placebo ( p < 0,0009 ).

Più del 50% dei pazienti nel braccio Rimonabant ha raggiunto livelli di HbA1c al di sotto del 7%, valori raccomandati dall’American Diabetes Association ( ADA ).

I miglioramenti nel controllo glicemico sono stati accompagnati da significative riduzioni del peso corporeo di 6,7 kg nei pazienti trattati con Rimonabant 20 mg, contro una perdita di 2,7 kg nel gruppo placebo.

I pazienti del braccio Rimonabant hanno presentato miglioramenti in diversi fattori di rischio cardiometabolici:

- riduzione della circonferenza addominale di 6,1 cm ( 2,4 cm con il placebo; p < 0,0001 );

- aumento del colesterolo HDL del 10,1% ( contro 3,2% con il placebo; p < 0,0001 );

- riduzione dei trigliceridi del 16,3% ( contro + 4,4% con il placebo; p = 0,0032 ).

E’ stato osservato un trend verso una riduzione della pressione sistolica di 5 mmHg e della pressione diastolica di 1,2 mmHg nel gruppo Rimonabant contro una riduzione di 2,2 mmHg e di 0,1 mmHg, rispettivamente, con il placebo.

La glicemia a digiuno si è ridotta di 0,9 mmol/L ( 16,2 mg/dl ) nel gruppo Rimonabant 20 mg rispetto ad un aumento di 0,1 mmol/L nel braccio placebo ( p = 0,0012 ).

L’adiponectina, una proteina associata ad un ridotto rischio di diabete e malattia cardiaca quando presente ad alti livelli, è aumentata di 1,6 microg/ml nel gruppo Rimonabant, mentre è diminuita di 0,2 microg/ml nel gruppo placebo ( p = 0,0001 ).

I più comuni effetti indesiderati osservati con Rimonabant sono stati: capogiri ( 10.9%), nausea ( 8.7% ), nasofaringite ( 7,2% ), infezione del tratto respiratorio superiore ( 7.2% ), ansia ( 5,8% ), depressione ( 5.8% ), cefalea ( 3.6% ). ( Xagena_2007 )

Fonte:

1 ) Xie S. et al, J Clin Pharm Ther 2007 ; 32: 20-231

2 ) Diabetic Medicine, 2006



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XagenaFarmaci_2007