L'Atorvastatina meno efficace della Rosuvastatina nell'ipercolesterolemia primaria
I pazienti ad alto rischio di malattia cardiovascolare spesso non raggiungono gli obiettivi di colesterolo LDL racccomandati dalle lineeguida, talvolta a causa di una non ottimale titolazione del dosaggio delle statine.
Lo studio ECLIPSE è stato disegnato con l’obiettivo di confrontare l’efficacia e la sicurezza del trattamento ( titolazione forzata ) con Rosuvastatina ( 10-40 mg; Crestor ), rispetto all’Atorvastatina ( 10-80 mg; Lipitor, Torvast ) nei pazienti ad alto rischio di ipercolesterolemia.
Lo studio, in aperto, a gruppi paralleli, della durata di 24 settimane, ha riguardato 1.036 pazienti, che sono stati assegnati in modo random a Rosuvastatina ( n=522 ) o ad Atorvastatina ( n=514 ).
E’ stata riscontrata una percentuale, significativamente maggiore, di pazienti in trattamento con Rosuvastatina, che ha raggiunto gli obiettivi delle lineeguida americane ( NCEP ATP III ), con valori di colesterolo LDL inferiori a 100 mg/dl ( 2.5 mmol/l ), e delle lineeguida europee ( 2003 European ) con livelli di colesterolo LDL inferiori a 2.5 o 3 mmol/l ( 100 o 115 mg/dl ), ed inferiori a 70 mg/dl ( 1.8 mmol/l ) nei pazienti a rischio molto elevato. ( p<0.001 per tutti i confronti ).
I pazienti che hanno assunto Rosuvastatina hanno anche ottenuto miglioramenti, significativamente maggiori, nei parametri lipidici aterogenici, rispetto ai pazienti trattati con Atorvastatina.
Entrambi i trattamenti sono risultati ben tollerati.
Dallo studio è emerso che la Rosuvastatina, titolata nel range di dosaggio raccomandato, è in grado di fornire un effetto più favorevole, rispetto all’Atorvastatina, sul quadro lipidico, consentendo a più pazienti ad alto rischio di raggiungere gli obiettivi di colesterolo LDL raccomandati ( Xagena_2008 ).
Faergeman O et al, Cardiology 2008; 111: 219-228
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XagenaFarmaci_2008