In passato si riteneva che il diabete di tipo 2 si manifestasse in soggetti di 40 o più anni.
Tuttavia nel corso dell'ultimo decennio è emerso che la malattia si manifesta più precocemente, nei soggetti tra i 30 ed i 39 anni, ed in circa il 20% di questi sono già evidenti le complicanze. L'introduzione di nuovi farmaci ha permesso nel corso degli ultimi anni di migliorare il controllo glicemico.
Il nuovo obiettivo indicato dall'American Association of Clinical Endocrinologists è quello di raggiungere una glicoemoglobina (A1c) del 6,5%.
Per questo è necessario che la glicemia preprandiale sia inferiore a 110 mg/dL e la glicemia postprandiale a 140 mg/dL.
Pertanto l'Associazione statunitense degli endocrinologi raccomanda un approccio terapeutico più aggressivo.
I soggetti ad alto rischio per il diabete di tipo 2 dovrebbero essere sottoposti a screening già a partire dai 30 anni.
I principali fattori di rischio per il diabete di tipo 2 sono:
1)storia familiare di diabete;
2)un indice di peso corporeo (BMI) superiore a 27;
3)ipertensione e dislipidemia.
Dovrebbero essere tenute sotto osservazione le donne che hanno partorito un bambino con peso alla nascita maggiore di 4 kg.
( Xagena_2002 )
Fonte: American Association of Clinical Endocrinologists 2002
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