L'ipertensione sistolica isolata rappresenta il più comune sottotipo di ipertensione nei pazienti con sindrome metabolica


L’elevata pressione sanguigna rappresenta uno degli elementi che caratterizzano la sindrome metabolica.

Uno studio compiuto da Ricercatori dell’University of California, ad Irvine, negli Stati Uniti, ha valutato la relazione tra le varie categorie di pressione sanguigna ed i sottotipi di ipertensione, e la probabilità di presentare sindrome metabolica.

Lo studio ha riguardato 5.968 soggetti di età superiore ai 18 anni, non trattati per ipertensione nel National Health and Nutrition Examination Survey 1999-2002.

Le categorie di pressione sanguigna, secondo la classificazione JNC-VI, erano: ottimale, normale, alta-normale.
L’ipertensione si distingueva in ipertensione diastolica isolata, ipertensione sistolica-diastolica ed ipertensione sistolica isolata.

Tra i pazienti nei quali è stata riscontrata ipertensione e sindrome metabolica, il 25.3% presentava ipertensione diastolica isolata, il 20.2% ipertensione sistolica-diastolica ed il 54.5% ipertensione sistolica isolata.

La prevalenza di sindrome metabolica nei soggetti non trattati è stata del 5.8% per la pressione ottimale, 9.1% per la pressione normale, 38.2% per la pressione alta-normale; il 45.9% presentava ipertensione diastolica isolata, il 44.3% ipertensione sistolica-diastolica ed il 43.9% ipertensione sistolica isolata.

Dallo studio è emerso che l’ipertensione diastolica isolata è associata ad una maggiore probabilità di sindrome metabolica.
Tuttavia, l’alta frequenza di ipertensione sistolica isolata nella popolazione ipertesa fa sì che l’ipertensione sistolica isolata rappresenti il più comune sottotipo di ipertensione nei soggetti con sindrome metabolica. ( Xagena_2006 )

Franklin SS et al, J Hypertens 2006; 24: 2009-2016




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