L’iperomocisteinemia non sembra essere un fattore di rischio per la mortalità nei pazienti con malattia renale cronica


Uno studio, coordinato da Mark Sarnack della Tufts-New England Medical Center di Boston ha esaminato la relazione tra omocisteina totale ed outcome ( esiti ) nei pazienti con malattia renale cronica, stadio 3 o 4.

I dati sono stati ottenuti dallo studio Modification of Diet in Renal Disease.
L’analisi è stata compiuta su 804 campioni.

I partecipanti avevano un’età media di 52 anni con velocità di filtrazione glomerulare ( VFG ) in media di 33ml/min per 1.73mq.
Il 60% era di sesso maschile e l’85% era di razza bianca.

Nel corso di un periodo di follow-up mediano di 10 anni, il 24% ( n = 195 ) dei pazienti è morto, e di questi 118 ( 15% ) a causa di malattia cardiovascolare.

Il livello di VFG era più basso e la proteinuria più elevata nel più alto terzile di omocisteina totale.

Non è stata osservata nessuna associazione tra il più alto terzile di omocisteina totale e la mortalità per tutte le cause o la mortalità per malattia cardiovascolare alle analisi univariate.

Dai dati dello studio, l’iperomocisteinemia non appare essere un fattore di rischio per la mortalità totale o per la mortalità per cause cardiovascolari nei pazienti con malattia renale cronica. ( Xagena_2006 )

Menon V et al, Circulation 2006; 113: 1572-1577






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