Malattia renale allo stadio finale: fattori di rischio
Pochi studi di coorte hanno focalizzato l’attenzione sui fattori di rischio per la malattia renale allo stadio terminale.
Ricercatori dell’University of California - San Francisco ( UCSF ), in collaborazione con il Kaiser Permanente of Northern California, hanno valutato il valore prognostico di diversi potenziali fattori di rischio potenziali per lo stadio finale della malattia renale.
Sono stati coinvolti 177.570 individui, che si erano sottoposti volontariamente a dei check-up medici tra il 1964 e il 1973.
L’inizio del trattamento per la malattia renale a stadio finale è stato accertato in base ai dati del registro US Renal Data System fino a dicembre 2000.
Nel corso di un periodo di follow-up di 5.275.957 persone-anno, sono stati riscontrati 842 casi di malattia renale in fase terminale.
Questa valutazione ha confermato l‘importanza dei fattori di rischio già noti, tra cui sesso maschile, età, proteinuria, diabete mellito, basso livello di educazione, razza afro-americana, così come più alti valori pressori, indice di massa corporea e livelli plasmatici di creatinina.
I due fattori di rischio più importanti sono risultati essere la proteinuria e l’eccesso di peso.
Per la proteinuria, l’hazard ratio ( HR ) aggiustato è risultato pari a 7.9 per valori da 3 a 4+ nello stick urinario, 3.59 per valori da 1 a 2+ e 2.37 per tracce, rispetto allo stick urinario negativo.
Per l’eccesso di peso, l’HR è risultato pari a 4.39 per l’obesità di classe 2 o 3, 3.11 per l’obesità di classe 1 e 1.65 per sovrappeso rispetto al peso nella norma.
Sono stati inoltre identificati molti nuovi fattori di rischio per la malattia renale a stadio terminale, inclusi bassi livelli di emoglobina, alto livello di acido urico nel siero, storia personale di nicturia e storia familiare di malattia renale.
In conclusione, lo studio ha confermato l’importanza dei fattori di rischio già noti per la malattia renale a stadio finale, e ha inoltre identificato nuovi fattori di rischio indipendenti per questa patologia. ( Xagena_2009 )
Hsu C-Y et al, Arch Intern Med 2009; 169: 342-350
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