Carcinoma a cellule renali: l’invasione microscopica venosa è associata a sopravvivenza libera da malattia e a sopravvivenza tumore-specifica


E’ stato studiato il significato dell’invasione microscopica venosa come fattore prognostico per i pazienti affetti da carcinoma cellulare renale.

Lo studio ha riguardato 220 pazienti affetti da tumore a cellule renali non-metastatico, sottoposti a nefrectomia radicale. È stata definita invasione microscopica venosa la presenza di cellule cancerogene nei vasi sanguigni sulla base dell’esame microscopico per colorazione con ematossilina-eosina.

Sono stati presi in esame l’impatto dell’invasione microscopica venosa sulla progressione della malattia e sulla sopravvivenza dopo 37 ( 6-190 ) mesi del follow-up medio e la sua correlazione con le caratteristiche clinico-patologiche note.

È stata riscontrata invasione microscopica venosa in 68 pazienti ( 30.8% ) e di questi 26 ( 38.2% ) hanno sviluppato nuovamente il tumore, mentre 16 ( 23.5% ) sono deceduti per progressione della malattia, solamente 18 ( 11.8% ) dei rimanenti 152 pazienti senza invasione microscopica venosa hanno presentato ricorrenza della malattia e 8 ( 5.3% ) sono morti per il cancro.

Nell’analisi multivariata l’invasione microscopica venosa ( P=0.014 ), il grado di Fuhrman ( P=0.028 ) e il differenziamento sarcomatoide ( P=0.01 ) si sono rivelati fattori predittivi del decremento della sopravvivenza in assenza di malattia. Mentre l’invasione microscopica venosa ( P=0.04 ) e il differenziamento sarcomatoide ( P=0.029 ) nell’analisi multivariata si sono rivelate essere predittive per la sopravvivenza cancro-specifica al cancro con necrosi ( P=0.037 ).

Dallo studio è emerso che l’invasione microscopica venosa è associata ad una vasta maggioranza di caratteristiche patologiche avverse correlate al carcinoma a cellule renali. Inoltre, è stato riscontrato che risulta essere un fattore prognostico clinico indipendente per la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza tumore-specifica. ( Xagena_2010 )

Sanli O et al, Minerva Urologica e Nefrologica 2010; 62: 347-353



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