Il trattamento precoce con il fattore VII attivato ricombinante riduce la mortalità e la disabilità nell'ictus emorragico
Uno studio condotto da Ricercatori della Columbia University ha dimostrato che il trattamento con il fattore VII attivato ricombinante entro 4 ore dall’inizio dell’emorragia intracerebrale è in grado di ridurre la mortalità e la disabilità.
Lo studio è stato eseguito su 399 pazienti, ai quali era stato diagnosticato un ictus emorragico mediante la tomografia computerizzata ( CT ) entro 3 ore dall’esordio.
I pazienti, entro 1 ora dall’esame CT, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere placebo o rFVIIa a dosaggi diversi ( 40, 80, 160microg/kg ).
La mortalità tra i pazienti del gruppo placebo è stata del 29% contro il 18% tra i pazienti del gruppo rFVIIa.
L’incidenza di morte e grave disabilità è stata del 69% nel gruppo placebo e del 49-55% tra i pazienti trattati con i diversi dosaggi di rFVIIa.
Il 7% dei pazienti trattati con il fattore VII attivato è andato incontro a gravi reazioni avverse tromboemboliche, come infarto miocardico ed ictus ischemico, contro il 2% dei pazienti trattati con placebo. ( Xagena_2005 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2005
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