Migliorare la memoria mediante stimolazione elettrica diretta dell'amigdala
La stimolazione elettrica diretta dell'amigdala può migliorare la capacità di ricordare immagini osservate solo di sfuggita durante la stimolazione in soggetti con deficit di memoria.
L'applicazione clinica di questa scoperta è ancora lontana, ma lascia intravedere la possibilità di sviluppare dispositivi capaci di aiutare pazienti con gravi problemi di memoria, dovuti a lesioni cerebrali traumatiche o a problemi cognitivi associati a malattie neurodegenerative, almeno nelle loro fasi iniziali.
Lo studio è stato pubblicato su PNAS ( Proceedings of the National Academy of Sciences ).
L'amigdala è una regione del cervello nota per il suo coinvolgimento nella gestione delle risposte emotive e nell'apprendimento associato alla paura, ma studi di stimolazione dell'attività cerebrale del cervello condotti su modelli murini hanno mostrato un suo ruolo anche nella gestione della memoria in generale, anche se il centro della memoria si trova nell'ippocampo.
E' stato proposto a 14 pazienti con epilessia sottoposti a monitoraggio intracranico 160 immagini di oggetti.
Durante la visione di una parte di esse, l'amigdala è stata stimolata con una corrente di bassissima intensità.
Il giorno successivo è stata mostrata un'altra serie di immagini chiedendo ai pazienti se erano in grado di riconoscere tra di essi oggetti già osservati il giorno precedente.
Il 79% dei pazienti ha riconosciuto molto più facilmente le immagini la cui visione era stata accompagnata dalla stimolazione dell'amigdala, mentre l'altro 21% non ha mostrato miglioramenti significativi.
Il miglioramento è apparso più marcato nei pazienti in cui l'epilessia era associata a minori capacità mnemoniche di partenza.
La stimolazione cerebrale può essere eseguita sia con metodi non-invasivi, come la stimolazione transcranica a corrente continua ( tDCS ) e la stimolazione cerebrale profonda ( DBS ), con corrente erogata da un dispositivo impiantato nel cervello.
La stimolazione cerebrale profonda è un metodo clinico consolidato per la terapia dei disturbi del movimento come la malattia di Parkinson, e attualmente viene testata anche per alcune patologie psichiatriche come la forma grave di depressione non-responder alal terapia farmacologica.
Nella sperimentazione sull'uomo, è stata stimolata l'amigdala perché la stimolazione diretta dell'ippocampo può mandare in cortociruito l'intera memoria del paziente. ( Xagena_2017 )
Fonte: PNAS, 2017
Xagena_Neurologia_2017