Correlazione tra malattie neurodegenerative e microbiota


Da uno studio è emersa una correlazione tra batteri dell’intestino e sviluppo di malattie neurodegenerative: nel caso specifico, di sclerosi multipla negli esseri umani e di encefalite autoimmune sperimentale in un modello murino.

I ricercatori hanno analizzato il microbiota di 71 pazienti con sclerosi multipla, e lo hanno confrontato con quello di 71 soggetti sani ( gruppo di controllo ).
L'età dei soggetti esaminati era compresa tra 19 e 71 anni.

Sono state riscontrate significative differenze tra i due gruppi nella composizione del microbiota. In particolare, i generi di batteri Acinetobacter e Akkermansia erano significativamente più abbondanti nei pazienti con sclerosi multipla che nei controlli, mentre i Parabacteroides erano meno abbondanti nei pazienti rispetto ai controlli.

I ricercatori hanno poi verificato che, esponendo cellule del sangue a estratti di batteri Acinetobacter e Akkermansia, nei linfociti T-helper proinfiammatori aumentava la differenziazione, un processo che prelude alla loro attivazione contro un invasore dell'organismo.
Gli estratti di Acinetobacter, invece, inibivano la differenziazione di linfociti T regolatori, un'altra categoria di cellule infiammatorie.
Infine, gli estratti di Parabacteroides promuovevano la differenziazione di linfociti T regolatori. ( Xagena_2017 )

Fonte: PNAS, 2017

Xagen_Medicina_2017