La reattività della pressione sanguigna sistolica e diastolica è correlata alle funzioni cognitive
Uno studio compiuto presso l’University of Maryland, a Baltimora, ha esaminato la relazione tra reattività della pressione sanguigna indotta da stress e la funzione cognitiva.
Un totale di 94 adulti sani, tra i 54 ed i 79 anni, senza ictus e demenza, è stato sottoposto a valutazioni di carattere biomedico, psicofisiologico e neuropsicologico.
Dopo aggiustamenti statistici per età, educazione, stato d’ansia, livelli di glucosio a digiuno e pressione sanguigna sistolica o diastolica a riposo, una maggiore reattività della pressione sanguigna sistolica è risultata correlata ad una diminuzione del rendimento al test Logical Memory–Immediate Recall ( p < 0.007 ), Logical Memory–Delayed Recall ( p < 0.02 ) e al punteggio della Stroop Interference ( p < 0.05 ).
L’incremento della reattività della pressione sanguigna diastolica era invece correlata ad una diminuzione del rendimento al test Logical Memory–Immediate Recall ( p < 0.02 ) e al punteggio della Stroop Interference ( p < 0.02 ).
Indipendentemente dalla pressione sanguigna clinica a riposo, la reattività della pressione sanguigna sistolica e diastolica è risultata associata ad una diminuzione della performance ai test di memoria verbale immediata e ritardata e di funzione esecutiva.( Xagena_2005 )
Waldstein SR et al, Neurology 2005; 64: 1746-1749
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