Parkinson: più elevato rischio di mortalità per qualsiasi cause
Ricercatori della Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio clinico per valutare l’associazione tra malattia di Parkinson e mortalità dopo aggiustamenti per comorbilità.
È stata condotta un’analisi di coorte tra 22.071 partecipanti allo studio Physicians' Health Study.
In base ai dati riportati sono stati identificati 560 casi di malattia di Parkinson incidente.
Ogni paziente con malattia di Parkinson è stato associato per età a un controllo.
In totale 330 partecipanti sono morti durante il periodo osservazionale mediano di 5.8 anni, 200 ( 35,7% ) nel gruppo pazienti e130 ( 23,2% ) nel gruppo controllo.
Dopo aggiustamento per età e abitudine al fumo al momento della diagnosi di malattia di Parkinson, l’hazard ratio ( HR ) per la mortalità è risultato pari a 2.32.
Il rischio di mortalità è rimasto significativo con l’aumentare dell’età all’insorgenza della malattia, anche per i soggetti di età maggiore o uguale a 80 anni ( HR=2.10 ).
L’aumento del rischio era già apparente per una breve durata della malattia di Parkinson ( inferiore a 2 anni ), ed è rimasto stabile al crescere della durata.
Non sono stati identificati differenti rischi di mortalità associati a malattia di Parkinson in relazione all’abitudine al fumo.
In conclusione, questo studio prospettico di coorte ha mostrato che i pazienti con malattia di Parkinson presentano un maggior rischio di mortalità per tutte le cause.
La mortalità è aumentata indipendentemente dalla durata della malattia, non è diminuita all’aumentare dell’età all’insorgenza della malattia e non è risultata influenzata dall’abitudine al fumo. ( Xagena_2008 )
Driver J A et al, Neurology 2008; 70(16 Pt 2):1423-1430
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