Esiti di impianto di stent versus endoarteriectomia e influenza del sesso
Nello studio randomizzato CREST ( Carotid Revascularization Endarterectomy versus Stenting Trial ), l’endpoint primario non ha mostrato differenze tra l’impianto di stent a livello dell’arteria carotide e l’endoarteriectomia carotidea in pazienti con stenosi sintomatica e asintomatica.
Un obiettivo secondario prespecificato era l’esame delle differenze legate al sesso.
Pazienti asintomatici o che avevano avuto un ictus o un attacco ischemico transitorio ( TIA ) entro 180 giorni prima della randomizzazione sono stati arruolati nello studio CREST in 117 Centri clinici in Stati Uniti e Canada.
L’esito primario era un composito di ictus, infarto del miocardio o decesso durante il periodo periprocedurale o ictus ipsilaterale entro 4 anni.
Le analisi sono state condotte per intention-to-treat.
Nel periodo 2000-2008, 2502 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a endoarteriectomia carotidea ( n=1240 ) o a stenting carotideo ( n=1262 ), 872 ( 34.9% ) di questi pazienti erano donne.
I tassi di endpoint primario per lo stenting rispetto all’endoarteriectomia sono stati 6.2% versus 6.8% negli uomini ( hazard ratio [ HR ] 0.99 ) e 8.9% versus 6.7% nelle donne ( HR=1.35 ).
Non è emersa alcuna interazione significativa nell’endpoint primario tra i sessi ( p per interazione=0.34 ).
Eventi periprocedurali si sono manifestati in 35 ( 4.3% ) degli 807 uomini assegnati a stenting rispetto a 40 ( 4.9% ) degli 823 assegnati a endoarteriectomia ( HR=0.90 ) e 31 ( 6.8% ) delle 455 donne assegnate a stenting rispetto a 16 ( 3.8% ) delle 417 assegnate a endoarteriectomia ( 1.84; p per interazione=0.064 ).
In conclusione, il rischio periprocedurale di eventi sembra essere più alto nelle donne sottoposte a stenting arterioso carotideo che in quelle sottoposte a endoarteriectomia carotidea, mentre c’è una piccola differenza negli uomini.
Servono altri dati per confermare se questo rischio differenziale debba essere preso in considerazione nelle decisioni relative al trattamento della malattia carotidea nelle donne. ( Xagena_2011 )
Howard VJ et al, Lancet Neurol 2011; 10: 530-537
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