L'uso continuativo di farmaci antinfiammatori sembra ritardare o prevenire la malattia di Parkinson


Nei modelli animali della malattia di Parkinson i farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ) hanno mostrato di ridurre la degenerazione dei neuroni dopaminergici.

Ricercatori della Harvard School of Public Health e del Brigham and Women's Hospital e del Massachusetts General Hospital hanno verificato se l'assunzione di FANS o di Aspirina fosse associata ad una riduzione del rischio di malattia di Parkinson.

Sono state esaminate in modo prospettico due coorti composte da 44.057 uomini e 98.845 donne senza malattia di Parkinson, ictus o tumori.

Sono stati individuati 415 casi di malattia di Parkinson ( 236 uomini e 179 donne ).

Coloro che avevano assunto in modo regolare FANS ( non Aspirina ) fin dall'inizio dello studio presentavano un minor rischio di malattia di Parkinson rispetto a coloro che non ne avevano fatto un uso regolare ( rischio relativo: 0,55 ).

Un più basso rischio di malattia di Parkinson , seppure non statisticamente significativo, è stato osservato anche tra coloro che assumevano 2 o più compresse di Aspirina al giorno.

I risultati di questo studio confermerebbero l'ipotesi che l'uso continuativo dei farmaci antinfiammatori può ritardare o prevenire l'inizio della malattia di Parkinson. ( Xagena 2003 )

Chen H et al, Arch Neurol 2003; 60:1059-1064






XagenaFarmaci_2003