Sclerosi multipla, gli acidi grassi omega-3 non dimostrano alcun beneficio


Alcuni pazienti affetti da sclerosi multipla assumono o hanno provato integratori a base di acidi grassi omega-3 per controllare la malattia, perché si ritiene che gli acidi grassi essenziali abbiano effetti antinfiammatori e neuroprotettivi nella sclerosi multipla.

Un nuovo studio ha dimostrato che gli acidi grassi omega-3 non sono correlati a effetti benefici riguardo all’attività di malattia nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

In uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, un gruppo di ricercatori dell’Haukeland University Hospital di Bergen, in Norvegia, ha valutato se la supplementazione di acido grasso omega-3 come terapia singola o in combinazione con Interferone beta-1a per via sottocutanea, potesse ridurre l’attività di malattia in 92 pazienti con sclerosi multipla.

I ricercatori hanno somministrato a 46 pazienti acidi grassi omega-3, cioè 1350 mg di acido Eicosapentaenoico ( EPA ) e 850 mg di acido Docosaesaenoico ( DHA ) al giorno, mentre gli altri 46 pazienti hanno ricevuto placebo.
A 6 mesi, a tutti i pazienti è stato somministrato Interferone beta-1 tre volte alla settimana per altri 18 mesi.

Per misurare l'attività della malattia in termini di numero di nuove lesioni captanti il Gadolinio pesate in T1 a livello cerebrale, i ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per immagini.

Dallo studio non è emerso alcun effetto benefico della supplementazione di Omega-3 sull’attività di malattia nella sclerosi multipla come monoterapia o in combinazione con Interferone-beta.

I risultati erano in contrasto con altri due studi secondo cui gli acidi grassi omega-3 esercitano un effetto potenzialmente positivo. Essi hanno dimostrato che il gruppo con acidi grassi omega-3 presentava, in media, 3 nuove lesioni captanti il Gadolinio nei primi 6 mesi, rispetto a 2 nel gruppo placebo, ma non c’era differenza tra i due gruppi per quanto riguarda il numero di recidive durante i primi 6 mesi di trattamento o dopo 24 mesi, e nessuno dei due gruppi ha mostrato differenze sia nei punteggi relativi all’affaticamento o alla qualità di vita.

I risultati non hanno indicato che la supplementazione con acidi grassi omega-3 sia dannosa; inoltre non sembra avere alcuna influenza sul trattamento con Interferone beta. ( Xagena_2012 )

Fonte: Archives of Neurology, 2012



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