Sclerosi multipla: l’interazione tra vitamina D e una variante genetica ne aumenta il rischio
La vitamina D interagisce direttamente con una variante genetica che aumenta il rischio di sclerosi multipla.
Questa scoperta è a sostegno dell’evidenza epidemiologica che la luce solare e la vitamina D svolgono un importante ruolo nella patogenesi della malattia.
Una regione nel locus HLA-DRB1 o nelle sue vicinanze, nel complesso di istocompatibilità maggiore ( MHC ) sul cromosoma 6 è la regione di suscettibilità per la sclerosi multipla.
Mentre HLA-DRB1 ha più di 400 differenti alleli, il principale aplotipo che aumenta il rischio nei nord-europei è caratterizzato dalla presenza di una variante HLA-DRB1*1501, in duplice copia, che aumenta il rischio di sclerosi multipla di 3 volte.
I Ricercatori dell’University of Oxford e dell’University of British Columbia, hanno trovato che le proteine attivate dalla vitamina D si legano a una sequenza di DNA vicina alla variante DRB1*1501 che attiva il gene. In presenza di poca vitamina D il gene può non funzionare in modo appropriato.
Non esiste alcuna prova che la vitamina D possa prevenire o curare la sclerosi multipla. Tuttavia i Ricercatori sospettano che un deficit di vitamina-D durante la fase precoce della vita abbia impedito al timo di eliminare le cellule T autoreattive.
Queste cellule in seguito possono attaccare il sistema nervoso centrale e danneggiare la mielina. ( Xagena_2009 )
Fonte: PloS Genetics, 2009
Link: MedicinaNews.it