Sclerosi multipla: identificati gli alleli di rischio
Ricercatori dell’International Multiple Sclerosis Genetics Consortium hanno condotto uno studio di associazione sull’intero genoma per identificare gli alleli associati a rischio di sclerosi multipla.
E’ stata utilizzata la tecnologia del DNA microarray per identificare comuni varianti di sequenza in 931 gruppi familiari ( composti da un bambino affetto da sclerosi multipla e da entrambi i genitori ) e sono state verificate le eventuali associazioni.
Per la replica dei dati sono state genotipizzati altri 609 gruppi familiari ( composti sempre un bambino e da entrambi i genitori ), 2.322 persone affette dalla malattia e 789 individui di controllo. Sono stati inoltre utilizzati i dati di due data set esterni di controllo.
E’ stata compiuta un’analisi congiunta dei dati di 12.360 soggetti per stimare la significatività e la forza delle associazioni tra gli alleli ed il rischio di sclerosi multipla.
Un test di disequilibrio di trasmissione riguardante 334.923 polimorfismi a singolo nucleotide ( SNP ) in 931 nuclei familiari ha identificato 49 SNP che presentavano associazione con la sclerosi multipla ( P<1x10–4 ), 38 dei quali sono stati selezionati per un’ulteriore analisi.
Un confronto tra i 931 soggetti delle famiglie selezionate ed i 2.431 soggetti di controllo ha evidenziato altri 32 SNP non sovrapponibili ( P<0,001 ).
Sono stati inoltre selezionati altri 40 SNP con P-value < 0,01, per un totale di 110 SNP per le analisi di secondo livello.
Due degli SNP selezionati, posizionati all’interno del gene IL2RA ( recettore dell’interleuchina 2 ) sono risultati fortemente associati con la sclerosi multipla ( P=2.96x10–8 ), così come un SNP non-sinonimo nel gene IL7RA ( recettore dell’interleuchina 7; P=2.94x10–7 ) e SNP multipli nel locus HLA-DRA ( P=8.94x10–81 ).
Dallo studio è emerso che gli alleli dei geni IL2RA and IL7RA e quelli nel locus HLA sono fattori di rischio per la sclerosi multipla. ( Xagena_2007 )
The International Multiple Sclerosis Genetics Consortium, N Engl J Med 2007; 357: 851-862
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