Endoarteriectomia carotidea a confronto con stenting carotideo


Il ruolo dello stenting dell'arteria carotide, quando confrontato con l’endoarteriectomia carotidea è controverso, dal momento che recenti studi hanno mostrato un aumentato rischio di danno con lo stenting carotideo.

È stato compiuto uno studio di revisione per valutare i benefici periprocedurali, intermedi e a lungo termine e i danni dello stenting carotideo, rispetto all’endoarteriectomia carotidea.

Sono stati valutati gli esiti periprocedurali ( a 30 giorni o meno; morte, infarto miocardico, o ictus; morte o qualsiasi ictus; qualsiasi ictus; infarto miocardico ) e gli esiti intermedi e a lungo termine ( esiti come nello studio SAPPHIRE: composito di morte periprocedurale, infarto miocardico, o ictus più ictus ipsilaterale o morte; morte periprocedurale o ictus più ictus ipsilaterale; morte o qualsiasi ictus; ictus ).

Sono stati identificati 13 studi clinici randomizzati con 7.477 partecipanti.

Lo stenting carotideo è risultato associato ad un aumentato rischio di esiti periprocedurali di morte, infarto miocardico, o ictus ( odds ratio, OR=1.31 ), con un aumento del 65% e del 67% dei casi di morte o di ictus e di qualsiasi ictus, rispettivamente, ma con il 55% e l’85% di riduzione del rischio di infarto miocardico e di lesione dei nervi cranici, rispettivamente, rispetto all’endoarteriectomia carotidea.

E’ emersa una prova certa di un aumento di almeno il 20% nel rischio relativo di morte periprocedurale o di ictus e qualsiasi ictus, e una riduzione di almeno il 15% di infarto miocardico con lo stenting carotideo, rispetto all’endoarteriectomia carotidea.

Allo stesso modo, lo stenting carotideo è risultato associato a un aumento del 19%, 38%, 24% e 48%, rispettivamente, degli esiti intermedi o a lungo termine dell’esito SAPPHIRE-simile, morte periprocedurale o ictus e ictus ipsilaterale, morte o qualunque ictus, e qualunque ictus.

E’ emersa una prova certa di un aumento di almeno il 20% del rischio relativo di qualsiasi ictus.

In conclusione, in questa meta-analisi, lo stenting carotideo è risultato associato a un aumentato rischio sia di esiti periprocedurali sia di esiti intermedi o a lungo termine, ma con una riduzione dell’infarto miocardico periprocedurale e delle lesioni dei nervi cranici. ( Xagena_2011 )

Bangalore S et al, Arch Neurol 2011; 68: 172-184

Link: Stroke.it

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