Glaucoma: la Citicolina, un neuroprotettore
Il glaucoma può provocare lesioni irreversibili: se non diagnosticato in tempo può causare gravi danni alla vista e, in alcuni casi, ipovisione o cecità.
Negli stadi più avanzati si ha una visione cosiddetta tubulare, con perdita della visione periferica.
La terapia può essere medica o chirurgica.
La terapia medica è basata essenzialmente sull'uso di colliri che hanno la funzione di ridurre la produzione di umor acqueo o aumentarne l'eliminazione.
Trovano impiego i betabloccanti, gli inibitori dell'anidrasi carbonica, gli alfa-stimolanti e le prostaglandine.
Grande interesse è emerso sulla Citicolina, una molecola già in uso per le malattie neurodegenerative, come Alzheimer, Parkinson, ictus e demenza. Ma potrebbe essere utile anche per il trattamento del glaucoma.
Il glaucoma è la seconda causa di cecità nei Paesi industrializzati e soltanto in Italia fa registrare un milione di pazienti.
L'uso della Citicolina in soluzione orale può stabilizzare la progressione di questa grave malattia che colpisce la vista.
La Citicolina stimola la sintesi di due importanti neurotrasmettitori coinvolti nella visione, la dopamina e l'acetilcolina ed esplica la sua azione reintegrando i fosfolipidi delle membrane cellulari danneggiate dal danno pressorio.
Visti i promettenti risultati il Ministero della Salute ha autorizzato la registrazione con indicazione glaucoma di una formulazione a base di Citicolina in soluzione orale, classificandola come Afms, cioè Alimento a fini medici speciali.
Ad oggi è il primo neuroprotettore indicato per il trattamento dei pazienti glaucomatosi. ( Xagena_2017 )
Fonte: Associazione Italiana per lo Studio del Glaucoma, 2017
Xagena_Medicina_2017