Gli Acidi grassi Omega-3 migliorano la sintomatologia della sindrome dell'occhio secco e aumentano la produzione lacrimale


Uno studio ha mostrato l’efficacia di una supplementazione a base di Acidi grassi Omega-3 ( 180 mg EPA e 120 mg DHA due volte al giorno per 30 giorni ) su alcuni esiti legati alla sindrome dell'occhio secco, confermando osservazioni precedentemente documentate in letteratura.

La sindrome da occhio secco è una patologia ad eziologia multifattoriale del film lacrimale e della superficie oculare che si caratterizza per la presenza delle condizioni di secchezza ed irritazione oculare.
Tra i fattori di rischio responsabili dello sviluppo di questa condizione vi sono l’età avanzata, l’appartenenza al sesso femminile, la presenza di squilibri ormonali, malattie autoimmuni, anomalie dell’innervazione corneale, deficit vitaminico, stress ambienale, l’impiego di lenti a contatto, la presenza di infezioni, l’impiego di alcuni farmaci e la chirurgia oftalmica.

Nonostante la patogenesi di questa condizione non sia stata ancora completamente compresa, si ritiene che l’infiammazione abbia un ruolo determinante nello sviluppo e nella diffusione di questa condizione debilitante oculare.
I fattori che esercitano una influenza negativa sulla stabilità e l’osmolarità del film lacrimale possono indurre un danno della superficie oculare e innescare una cascata infiammatoria che genera risposte immunitarie aspecifiche e specifiche.
Queste risposte immunoinfiammatorie portano a danni ulteriori della superficie oculare e allo sviluppo di un ciclo infiammatorio che si autoalimenta.

In letteratura erano già presenti dati sul ruolo degli Omega-3 nella sindrome dell'occhio secco. E' noto, ad esempio, che gli Omega-3 riducano la produzione di mediatori della infiammazione, determinando un miglioramento dei sintomi irritativi associati a questa condizione.

Il nuovo studio ha voluto valutare l’efficacia di una supplementazione orale di Acidi grassi Omega-3 nel breve periodo su alcuni esiti associati alla sindrome, quali il TBUT ( il tempo di rottura del film lacrimale; valutazione qualitativa delle lacrime ), il punteggio OSDI e il punteggio di Schirmer.

Un totale di 64 pazienti con sindrome da occhio secco, di età compresa tra i 45 e i 90 anni, sono stati randomizzati, in un rapporto 1:1, al trattamento con una supplementazione orale di Acidi grassi Omega-3 ( 180 mg EPA e 120 mg DHA due volte al giorno per 30 giorni ) oppure a placebo.

L'endpoint primario era l’incremento dal basale di TBUT a 30 giorni dall’inizio del trattamento, mentre tra gli endpoint secondari vi erano la riduzione dal basale del punteggio OSDI e l’incremento del punteggio di Schirmer a 30 giorni dall’inizio del trattamento.

Nel gruppo placebo, prima dell’intervento, i valori medi di TBUT, OSDI e del punteggio di Schirmer erano pari, rispettivamente, a 4.5 ± 2.1 secondi, 36.4 ± 13.8, e 6.0 ± 2.6 mm mentre, dopo un mese, sono stati pari, rispettivamente, a 4.7 ± 2.6 secondi, 37.6 ± 13.5, e 6.2 ± 2.5 mm.

Nel gruppo sottoposto a supplementazione orale di Acidi grassi Omega-3, invece, i valori dei parametri erano, rispettivamente, pari a 3.9 ± 1.7 secondi, 38.7 ± 16.5, e 5.8 ± 2.5 mm prima del trattamento mentre, dopo un mese, sono stati pari a 5.67 ± 2.6 secondi, 29.3 ± 15.9, e 6.8 ± 2.8 mm.

L’analisi della varianza per misure ripetute ha mostrato come il miglioramento dei valori di TBUT, OSDI e del punteggio di Schirmer fosse migliore nel gruppo sottoposto a supplementazione rispetto al gruppo di controllo.

Le variazioni percentuali osservate relative ai parametri sono state pari, rispettivamente, al 71% e al 3.3% per TBUT ( p inferiore a 0.001 ), al 26% e al 4% ( p=0.004 ) per la sintomatologia da occhio secco e, infine, al 22.3% e al 5.1% per il punteggio di Schirmer ( p=0.033 ).

I risultati hanno inidcato che il consumo di una supplementazione orale di Acidi grassi Omega-3 è associata a una riduzione del tasso di evaporazione lacrimale, un miglioramento della sintomatologia della sindrome dell'occhio secco e un incremento della produzione lacrimale. ( Xagena_2013 )

Fonte: Ophthalmology, 2013

Xagena_Medicina_2013