Endoftalmiti batteriche, un rilevante problema clinico


Le endoftalmiti batteriche rappresentano, per la loro gravità, un rilevante problema clinico: nella maggior parte dei casi, infatti, l’esito è un’importante perdita di funzionalità visiva. Le evidenze cliniche dimostrano che una diagnosi tempestiva e la successiva terapia antibiotica sono fondamentali per evitare la perdita completa dell’occhio, ma spesso non sufficienti a garantire una buona prognosi.

Le endoftalmiti che si manifestano più frequentemente sono quelle esogene: post-traumatiche e postoperatorie che possono complicare ogni tipo di chirurgia intraoculare.

Le endoftalmiti sono sostenute soprattutto dai microrganismi presenti sul bordo palpebrale e nel film lacrimale oppure veicolati dai corpi estranei intraoculari.

I quadri clinici sono molto variabili, si presentano con un ampio spettro di sintomi che vanno da un’infiammazione della camera anteriore senza dolore, ad una esplosiva infezione oculare e perioculare.

La terapia si avvale di trattamento antibiotico combinato, mirato a garantire una copertura ad ampio spettro e ad evitare le resistenze: perché sia efficace è necessaria una precoce somministrazione intravitreale, eventualmente sostenuta da quella topica ed endovenosa.

Una risposta infiammatoria oculare è sempre presente in corso di endoftalmite e diventa quindi importante l’uso di terapie antinfiammatorie al fine di proteggere la retina dalla tossicità. Nei casi più gravi, si procede con la vitrectomia via pars plana. ( Xagena_2009 )

Nuzzi R et al, Minerva Oftalmologica 2009;51:93-111



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Oftalm2009