A cura di: OcchiO.it
Un gruppo di studiosi dell'Università di Chieti, guidati dal dott. Pier Enrico Gallenga, direttore della clinica di oculistica, è da tempo attivo nel tentativo di mettere a punto l'occhio bionico. La strada tentata è quella di stimolare l'area della corteccia occipitale, dove si formano le immagini visive, in modo da superare eventuali lesioni al nervo ottico.
La tecnica messa a punto, già sviluppata dalla microchirurgia per recuperare deficit dell'udito e per diminuire i tremori del morbo di Parkinson, prevede l'utilizzo di elettrodi da collegarsi in una parte del cervello, il corpo genicolato, il luogo deputato alla prima raccolta delle immagini. Grazie a tali elettrodi è possibile inviare alla corteccia cerebrale l'impulso luminoso.
La nuova tecnica fornirà un'immagine più chiara rispetto a quella ottenuta in passato, quando si innestavano gli elettrodi direttamente nella corteccia cerebrale.
Siamo ancora in una fase sperimentale, i ricercatori ancora non danno indicazioni precise di quando sarà utilizzabile sull'uomo la nuova tecnica.
(Fonte: Corriere Salute, 9/2/2001)
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