Carcinoma ovarico: la glicemia come fattore prognostico
Alcune ricerche suggeriscono che i livelli di glicemia nei pazienti oncologici potrebbero rappresentare un importante indicatore di prognosi.
Nei tumori ovarici, un’aumentata espressione di GLUT1 ( trasportatore di glucosio 1 ), una proteina transmembrana responsabile dell’assorbimento del glucosio, è collegata a un tempo di sopravvivenza inferiore nelle pazienti con questa neoplasia.
Un gruppo di Ricercatori dell’University of Iowa negli Stati Uniti, ha condotto uno studio per verificare l’ipotesi che livelli pre-operatori più alti di glicemia siano predittivi di un più breve tempo di sopravvivenza malattia-specifico e di recidiva nelle pazienti con tumore dell’ovaio.
Sono stati determinati i livelli plasmatici, a digiuno, di glicemia per 74 pazienti con tumore ovarico al momento del loro consulto pre-operatorio e per 125 pazienti con la stessa patologia in un gruppo di validazione indipendente.
Livelli più elevati di glicemia sono risultati associati a tempi di sopravvivenza inferiori nell’analisi univariata ( HR=1.88; P=0.05 ).
Le analisi multivariate aggiustate per lo stadio hanno mostrato che livelli più alti di glicemia sono associati a più ridotti tempi di sopravvivenza ( HR=2.01; P=0.04 ) e a più brevi intervalli liberi da malattia ( HR=2.32; P=0.05 ).
All’analisi univariata, nel gruppo di validazione, livelli di glicemia più elevati sono risultati associati a minori tempi di sopravvivenza ( HR=2.01; P = 0.02 ) e intervalli liberi da malattia più brevi ( HR=2.48; P = 0.001 ), sebbene la glicemia non sia risultata indipendente dall’effetto della citoriduzione nel predire il tempo di sopravvivenza in quest’ultimo gruppo.
In conclusione, queste osservazioni si aggiungono alle prove sempre più numerose del valore prognostico della glicemia nel carcinoma ovarico. ( Xagena_2009 )
Lamkin DM et al, Cancer 2009;115:1021-1027
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