Carcinoma ovarico epiteliale: mantenimento della fertilità in giovani donne
L’approccio chirurgico al carcinoma ovarico consiste nell’isterectomia con ooforectomia bilaterale e nelle donne giovani, questo intervento porta alla perdita della funzione riproduttiva e alla deprivazione estrogenica.
Un gruppo di Ricercatori della Columbia University negli Stati Uniti, hanno condotto uno studio nel quale è stata esaminata la sicurezza di un intervento chirurgico per preservare la fertilità in donne in premenopausa con tumori ovarici epiteliali.
Sono state analizzate donne di età inferiore o uguale a 50 anni con tumore ovarico epiteliale di stadio IA o IC, e registrate nel database SEER ( Surveillance, Epidemiology and End Results ).
Le pazienti sottoposte a ooforectomia bilaterale sono state confrontate con quelle sottoposte a conservazione ovarica.
Una seconda analisi ha esaminato la conservazione dell’utero rispetto all’isterectomia.
In totale, sono state identificate 1.186 donne, incluse 754 donne ( 64% ) sottoposte a ooforectomia bilaterale e 432 ( 36% ) sottoposte a intervento di preservazione ovarica.
Sono risultati associati a preservazione ovarica un’età più giovane, una diagnosi tardiva, e la residenza in regioni dell’est o dell’ovest degli Stati Uniti ( P<0.05 per tutti ).
Donne con istologia endometrioide e a cellule chiare e malattia di stadio IC hanno mostrato minor probabilità di conservare le ovaie ( P<0.05 ).
In un modello di Cox, la conservazione ovarica non ha mostrato effetti sulla sopravvivenza ( hazard ratio [ HR ] 0.69 ).
Un’età più giovane, una diagnosi tardiva, la residenza in regioni dell’est o dell’ovest degli Stati Uniti, lo stato civile di single, i tumori mucinosi e le pazienti con malattia di stadio IA hanno mostrato maggior probabilità di essere sottoposte a intervento di preservazione dell’utero ( P<0.05 per tutti ).
In un modello multivariato, la conservazione dell’utero non ha mostrato effetti sulla sopravvivenza ( HR=0.87 ).
In conclusione, la chirurgia di conservazione di ovaie e utero è risultata sicura in giovani donne con tumore ovarico epiteliale di stadio IA e IC. ( Xagena_2009 )
Wright JD et al, Cancer 2009; 115: 4118-4126
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