Più alta sopravvivenza libera da progressione con Ceritinib in prima linea versus chemioterapia nei pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ALK+ avanzato


Sono stati presentati i risultati dello studio ASCEND-4, condotto su pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in fase avanzata positivo per ALK.
I pazienti trattati in prima linea con Ceritinib ( Zykadia ) hanno ottenuto una sopravvivenza libera da progressione di 16.6 mesi, contro 8.1 mesi dei pazienti trattati in prima linea con la chemioterapia standard più mantenimento.

I pazienti senza metastasi cerebrali al momento della diagnosi, hanno evidenziato una sopravvivenza mediana libera da progressione di 26.3 mesi, la più lunga osservata in uno studio globale di fase III nel tumore NSCLC ALK+.

I pazienti nel braccio Ceritinib con metastasi cerebrali significative hanno avuto un tasso di risposta intracranica superiore al 70%.

I risultati sono stati presentati nel corso della 17° Conferenza Mondiale sul Cancro del Polmone ( WCLC ), organizzata a Vienna dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Cancro al Polmone ( IASLC ).

I dati dello studio ASCEND-4 hanno dimostrato la capacità di Ceritinib, assunto come primo inibitore di ALK in alternativa a un trattamento chemioterapico, di aumentare in modo sensibile la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti trattati.

Ceritinib è un inibitore selettivo per via orale della chinasi del linfoma anaplastico ( ALK ), un gene che può fondersi con altri per formare un’anomala proteina di fusione. Questa favorisce lo sviluppo e la crescita di alcuni tipi di tumori compreso il tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ).

Ceritinib ha ottenuto in Europa l’approvazione condizionata per il trattamento dei pazienti adulti con tumore NSCLC avanzato ALK+ trattati precedentemente con Crizotinib.

Studio ASCEND-4

ASCEND-4 è uno studio clinico globale di fase III randomizzato, in aperto, controllato, multicentrico, che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di Ceritinib rispetto alla chemioterapia standard, compreso il mantenimento, in pazienti adulti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule avanzato positivo per ALK allo stadio IIIB o IV che non avevano ricevuto nessuna precedente terapia per la loro malattia in stato avanzato.

Dei 376 pazienti, 189 ( 59 con metastasi cerebrali ) erano stati randomizzati con Ceritinib e 187 ( 62 con metastasi cerebrali ) con la chemioterapia.
Tra i pazienti randomizzati al braccio di chemioterapia, 105 ( 60% ) hanno ricevuto un inibitore di ALK come primo trattamento dopo la chemioterapia.

I pazienti hanno ricevuto ogni giorno per via orale Ceritinib da 750 mg oppure chemioterapia standard a base di Pemetrexed, Platino doublet ( Pemetrexed 500 mg/m2 più Cisplatino 75 mg/m2 o Carboplatino AUC 5-6 ) per 4 cicli seguiti dal mantenimento con Pemetrexed.

I pazienti trattati in prima linea con Ceritinib hanno ottenuto una sopravvivenza mediana libera da progressione ( PFS ) di 16.6 mesi ( intervallo di sicurezza 95%: 12.6, 27.2 ), rispetto a 8.1 mesi ( IC 95%: 5.8, 11.1 ) dei pazienti trattati in prima linea con chemioterapia standard più mantenimento.
Questo dato corrisponde a un valore del 45% in termini di riduzione del rischio di progressione della malattia ( hazard ratio [ HR ] = 0.55 p inferiore a 0.001 ).

I dati generali di sopravvivenza, endpoint secondario chiave dello studio, non sono ancora disponibili; in ogni caso è stato osservato un trend positivo a favore di Ceritinib, nonostante il 72.4% dei pazienti nel braccio chemioterapico avesse ricevuto come primo trattamento un inibitore di ALK dopo la sospensione della chemioterapia.

Gli endpoint secondari pre-specificati che dimostrano l’efficacia di Ceritinib nei pazienti con tumore NSCLC avanzato ALK+, comprendevano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), il tasso di risposta obiettiva intracranica ( OIRR ), il tasso di controllo della malattia ( DCR ) e la durata della risposta ( DoR ).

I pazienti trattati con Ceritinib hanno evidenziato un ORR del 72.5% ( IC 95%: 65.5, 78.7 ) rispetto al 26.7% ( IC 95%: 20.5, 33.7 ) dei pazienti trattati con la chemioterapia standard.

Inoltre, i pazienti con metastasi cerebrali misurabili hanno sperimentato con Ceritinib un OIRR del 72.7% ( IC 95%: 49.8, 89.3, n=22 ) rispetto al 27.3% di quelli trattati con chemioterapia.

I pazienti senza metastasi cerebrali allo screening hanno fatto registrare una sopravvivenza senza progressione di 26.3 mesi ( IC 95%: 15.4, 27.7, n=130 ) rispetto a 8.3 mesi ( IC 95%: 6.0, 13.7, n=125 ) con la chemioterapia standard.

Inoltre, i pazienti trattati con Ceritinib hanno evidenziato un DCR dell’84.7% ( IC 95%: 78.7, 89.5 ) e DoR di 23.9 mesi ( IC 95%: 16.6, non stimabile ).
I risultati dello studio sono stati valutati da una Commissione di controllo indipendente in cieco ( BIRC ).

I pazienti trattati con Ceritinib hanno riportato anche un migliore stato di salute generale e il miglioramento dei sintomi specifici del carcinoma al polmone rispetto ai pazienti trattati con la chemioterapia standard.

Il profilo di sicurezza di Ceritinib nello studio ASCEND-4, è coerente con il profilo di sicurezza precedentemente riportato nei pazienti con tumore NSCLC avanzato ALK+.

I più comuni eventi avversi che si sono verificati in più del 50% dei pazienti trattati con Ceritinib sono stati: diarrea ( 84.7% ), nausea ( 68.8% ), vomito ( 66.1% ), aumento di ALT ( 60.3% ) e aumento di AST ( 52.9% ), che erano per lo più di grado 1 e 2 e sono stati gestiti con interruzione o riduzione del dosaggio, e terapia concomitante.
Non sono stati rilevati nuovi o inaspettati problemi di sicurezza. ( Xagena_2016 )

Fonte: Novartis, 2016


Xagena_Medicina_2016