Tumore alla mammella: Abemaciclib nel setting adiuvante produce beneficio nel tumore a più alto rischio di ricaduta dopo l’intervento chirurgico
Sono stati presentati i risultati aggiornati dello studio di fase 3 monarchE riguardante Abemaciclib ( Verzenios ) nel setting adiuvante in combinazione con la terapia endocrina standard per il trattamento del cancro alla mammella in fase precoce ( EBC ) ad alto rischio positivo al recettore ormonale ( HR+ ), negativo al recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano ( HER2- ), e con linfonodi positivi.
E' stata effettuata una analisi con un periodo di osservazione mediano di 3,5 anni nel quale tutte le pazienti hanno completato o interrotto il periodo di trattamento previsto di 2 anni con Abemaciclib.
Il rischio di sviluppare una malattia invasiva è risultato ridotto del 33,6%.
Il tasso di sopravvivenza libera da malattia invasiva ( IDFS ) a 4 anni è stato dell'85,8% per i pazienti trattati con Abemaciclib più terapia endocrina rispetto al 79,4% per i pazienti trattati con la sola terapia endocrina, con una differenza assoluta del 6,4% ( rispetto al 2,8% a 2 anni ).
L’aggiunta di Abemaciclib nel setting adiuvante ha anche ridotto il rischio di sviluppare una malattia metastatica del 34,1%.
Il tasso di sopravvivenza libera da malattia a distanza ( DRFS ) a 4 anni è stato pari al 88,4% per i pazienti trattati con Abemaciclib più terapia endocrina rispetto all'82,5% dei pazienti trattati con sola terapia endocrina, con una differenza assoluta del 5,9% ( versus 2,5% a 2 anni ).
Questi benefici sono stati riscontrati in tutti i sottogruppi, indipendentemente dalla percentuale di espressione del marcatore di proliferazione cellulare Ki-67.
Sebbene i dati sulla sopravvivenza globale ( OS ) non siano ancora maturi, nel braccio Abemaciclib più terapia endocrina sono stati osservati meno decessi rispetto al braccio di monoterapia con terapia endocrina.
I risultati complessivi di sicurezza sono coerenti con il profilo consolidato di Abemaciclib.
Lo studio monarchE ( n=5.637 ) ha incluso donne e uomini con tumore alla mammella HR+, HER2-, linfonodo-positivi e con un alto rischio di recidiva.
La popolazione candidata al trattamento ( intention-to-treat, ITT ) comprendeva i pazienti arruolati sia nella Coorte 1 che nella Coorte 2, con la Coorte 1 ( n=5.120 ) che rappresentava il 91% di tutti i pazienti arruolati.
La Coorte 1 ha arruolato pazienti in base a specifici fattori clinico-patologici ( 4 o più linfonodi ascellari [ ALN ] positivi, o 1-3 ALN positivi e malattia di grado 3 o dimensioni del tumore di 5 cm o più ).
La Coorte 2 ha arruolato pazienti con 1-3 ALN positivi ed espressione del Ki-67 determinata centralmente del 20% o valore superiore ( definito come Ki-67 alto ). Ki-67 è un marcatore della proliferazione cellulare.
I dati presentati al Meeting SABCS comprendono anche i risultati della popolazione della Coorte 1.
Riguardo alla sopravvivenza globale, sono stati osservati meno decessi nel braccio Abemaciclib con terapia endocrina ( 157 [ 5,6% ] ) rispetto al braccio solo terapia endocrina ( 173 [ 6,1% ] ).
Nel braccio Abemaciclib con terapia endocrina si è verificato un minor numero di decessi per tumore mammario rispetto al braccio solo terapia endocrina, 117 ( 4,2% ) versus 138 ( 4,9% ).
Quasi il doppio dei pazienti nel braccio controllo ha sviluppato e vive con malattia metastatica rispetto a quelli che hanno ricevuto Abemaciclib.
Il follow-up è in corso fino alla valutazione finale della sopravvivenza globale.
Gli eventi avversi più frequentemente descritti nel braccio Abemaciclib sono stati: diarrea, neutropenia e affaticamento; artralgia, vampate di calore e affaticamento nel braccio di controllo; gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati: neutropenia, leucopenia e diarrea nel braccio Abemaciclib, e artralgia, neutropenia e aumento delle ALT '( alanina aminotransferasi ) nel braccio solo terapia endocrina.
I risultati dello studio clinico monarchE, confermati da questa nuova analisi sono di estrema rilevanza clinica sia per l’entità del beneficio indotto da Abemaciclib, sia perché questo beneficio riguarda le pazienti con tumore che, pur nelle fasi iniziali, risulta a più alto rischio di ricaduta dopo l’intervento. ( Xagena_2022 )
Fonte: San Antonio Breast Cancer Symposium ( SABCS ) 2022
Xagena_Medicina_2022