Opdivo nel trattamento di melanoma, tumore al polmone non-a-piccole cellule, tumore al rene, linfoma di Hodgkin classico, tumore del testa-collo, carcinoma uroteliale


Opdivo è un medicinale utilizzato per il trattamento di: melanoma avanzato negli adulti, carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato negli adulti; carcinoma a cellule renali avanzato negli adulti; linfoma di Hodgkin classico che si è ripresentato dopo o non ha risposto a precedenti terapie, incluso il trapianto autologo di cellule staminali ( un trapianto di cellule proprie negli adulti; carcinoma avanzato della testa e del collo negli adulti; carcinoma uroteliale avanzato ( cancro della vescica e del tratto urinario ) negli adulti.

Il principio attivo di Opdivo è Nivolumab, un anticorpo monoclonale, un tipo di proteina disegnata per riconoscere ed attaccare una specifica sostanza bersaglio nell'organismo.
Nivolumab si lega ad una proteina bersaglio chiamata recettore di morte programmata-1 ( PD-1 ) che può inibire l'attività delle cellule T ( un tipo di globuli bianchi che fa parte del sistema immunitario, il sistema di difesa naturale dell'organismo ).
Nivolumab, attaccandosi al PD-1, blocca la sua azione ed impedisce che esso inibisca l'attività delle cellule T; questo aiuta ad aumentare l'attività delle cellule T contro le cellule tumorali del melanoma, polmone, rene, testa e collo, della vescica o linfoidi.

Opdivo può essere somministrato in associazione ad Ipilimumab.

Controindicazioni

Opdivo non deve esserle somministrato se il paziente è allergico a Nivolumab o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale.

Avvertenze e precauzioni

Opdivo può causare:

problemi ai polmoni quali difficoltà di respirazione o tosse. Questi possono essere segni di infiammazione dei polmoni ( polmonite o malattia polmonare interstiziale );

diarrea ( feci acquose, molli o soffici ) o qualsiasi sintomo di infiammazione dell'intestino ( colite ), quale dolore di stomaco e presenza di muco o sangue nelle feci;

infiammazione del fegato ( epatite ). Segni e sintomi di epatite possono includere alterazioni delle prove di funzionalità epatica, colorazione gialla degli occhi o della pelle ( ittero ), dolore nella parte destra dell'addome o stanchezza;

infiammazione o problemi ai reni. Segni e sintomi possono includere alterazione delle prove di funzionalità renale o ridotta quantità di urine;

problemi con le ghiandole che producono gli ormoni ( incluse ghiandole pituitaria, tiroidea e surrenali ) che possono avere effetto su come queste ghiandole lavorano. Segni e sintomi che le ghiandole non stanno lavorando in maniera appropriata possono includere affaticamento ( stanchezza estrema ), variazione di peso o mal di testa e disturbi della vista;

diabete mellito ( i sintomi includono sete eccessiva, la produzione di una quantità di urina notevolmente aumentata, aumento dell'appetito con perdita di peso, sensazione di stanchezza, sonnolenza, debolezza, depressione, irritabilità e malessere generale ) o chetoacidosi diabetica ( acido nel sangue causato dal diabete );

infiammazione della pelle che può portare a una reazione della pelle grave ( nota come necrosi epidermica tossica e sindrome di Stevens-Johnson ). Segni e sintomi di una reazione della pelle grave possono includere arrossamento, prurito e desquamazione della pelle ( che può essere fatale );

infiammazione dei muscoli quale miocardite ( infiammazione del muscolo cardiaco ), miosite ( infiammazione dei muscoli ) e rabdomiolisi ( rigidità nei muscoli e nelle articolazioni, spasmo muscolare ). Segni e sintomi possono includere dolore muscolare, rigidità, debolezza, dolore toracico, o affaticamento grave;

rigetto del trapianto di organo solido.

Il paziente deve informare immediatamente il medico se dovessero presentarsi questi segni o sintomi o se vanno incontro a peggioramento.
Il medico può prescrivere altri medicinali per prevenire le complicazioni e ridurre i sintomi, sospendere la dose successiva di Opdivo, o interrompere del tutto il trattamento con Opdivo.

Questi segni e sintomi sono a volte ritardati e possono svilupparsi settimane o mesi dopo l'ultima somministrazione.

Prima che le sia somministrato Opdivo è necessario verificare se il paziente presenta una malattia autoimmune ( una condizione in cui l'organismo attacca le proprie cellule ); ha un melanoma dell'occhio; se è stato somministrato in precedenza Ipilimumab ( Yervoy ), un altro medicinale per trattare il melanoma, con gravi effetti indesiderati; se il tumore si è diffuso al cervello; se in passato ha sofferto di una infiammazione ai polmoni; se è stato somministrato un medicinale per sopprimere il sistema immunitario.

Opdivo non deve essere somministrato ai bambini e agli adolescenti di età inferiore ai 18 anni.

Altri medicinali e Opdivo

Prima che le venga somministrato Opdivo, il paziente deve informare il medico se sta assumendo medicinali in grado di sopprimere il sistema immunitario, come i corticosteroidi, poiché questi medicinali possono interferire con l'effetto di Opdivo.
Tuttavia, una volta che è stato trattato con Opdivo, il medico potrebbe prescrivere i corticosteroidi per ridurre gli effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante il trattamento e questo non avrà impatto sull'effetto del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Opdivo non deve essere impiegato se è in corso una gravidanza. Gli effetti di Opdivo nelle donne in gravidanza non sono noti ma è possibile che il principio attivo Nivolumab provochi danni al nascituro.

Se la paziente è una donna in età fertile che potrebbe iniziare una gravidanza, deve usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento con Opdivo e per almeno 5 mesi dopo l'ultima dose di Opdivo.

Non è noto se Nivolumab passi nel latte materno. Un rischio per il lattante non può essere escluso.

Guida di veicoli e utilizzo di macchinari

È improbabile che Nivolumab influisca negativamente sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari; tuttavia, deve essere usata cautela quando vengono svolte queste attività finché non è sicuro che Nivolumab non provochi effetti negativi.

Somministrazione

La quantità di Opdivo che viene somministrata è calcolata in base al peso corporeo. La dose raccomandata è di 3 mg di Nivolumab per chilogrammo di peso corporeo.
A seconda della dose, la quantità appropriata di Opdivo è diluita, prima dell'uso, con una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL ( 0.9% ) o una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/mL ( 5% ).
Per ottenere la dose richiesta può essere necessario più di un flaconcino di Opdivo.
Quando Opdivo è somministrato in associazione a Ipilimumab, la dose raccomandata di Opdivo è 1 mg di Nivolumab per chilogrammo di peso corporeo per le prime 4 dosi ( fase di associazione ). Successivamente, la dose raccomandata di Opdivo è di 3 mg di Nivolumab per chilogrammo di peso corporeo ( fase di monoterapia ).

Opdivo viene somministrato in ospedale o in clinica, sotto il controllo di un medico esperto, per infusione ( iniezione goccia a goccia ) in vena ( per via endovenosa ) della durata di 60 minuti ogni 2 settimane.
Il medico continuerà a somministrare Opdivo finché lei ne trarrà beneficio o fino a quando il trattamento non sarà più tollerato.

Quando Opdivo è somministrato in associazione a Ipilimumab, l'infusione avrà durata di 60 minuti ogni 3 settimane per le prime 4 dosi ( fase di associazione ). Successivamente, al paziente verrà somministrata una infusione della durata di 60 minuti ogni 2 settimane ( fase di monoterapia ).

L'interruzione del trattamento potrebbe interrompere l'effetto del medicinale.

Quando Opdivo è somministrato in associazione a Ipilimumab, Opdivo è il medicinale che viene somministrato per primo, e poi seguirà Ipilimumab.

Effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, Opdivo può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Opdivo agisce sul sistema immunitario e può causare infiammazione in alcune parti dell'organismo. L'infiammazione può causare gravi danni all'organismo ed alcune condizioni infiammatorie possono essere pericolose per la vita e richiedere un trattamento o l'interruzione di Nivolumab.

Negli studi clinici con Nivolumab in monoterapia sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:

Molto comuni ( possono interessare più di 1 persona su 10 ): diminuzione di alcuni tipi di globuli bianchi; diarrea ( feci acquose, molli o soffici ), nausea; eruzione cutanea qualche volta con bolle o vesciche, prurito; sensazione di stanchezza o di debolezza;

Comuni ( possono interessare fino ad 1 persona su 10 ): infezioni delle alte vie respiratorie; reazione allergica, reazioni correlate all'infusione del medicinale; ridotto funzionamento della tiroide ( che può causare stanchezza o aumento di peso ), aumentato funzionamento della tiroide ( che può causare accelerazione della frequenza cardiaca, sudorazione e perdita di peso ); diminuzione dell'appetito; infiammazione dei nervi ( che causa intorpidimento, debolezza, sensazione di formicolio o dolore bruciante alle braccia ed alle gambe ), mal di testa, capogiri; ipertensione; infiammazione dei polmoni ( polmonite, caratterizzata da attacchi di tosse e difficoltà a respirare ), respiro corto ( dispnea ), tosse; infiammazione dell'intestino ( colite ), ulcere della bocca e vescicole labiali ( stomatite ), vomito, dolore di stomaco, stipsi, bocca secca; alterazione del colore della pelle con chiazze ( vitiligine ), pelle secca, arrossamento della pelle, perdita inusuale o assottigliamento dei capelli; dolore ai muscoli, alle ossa ( dolore muscolo-scheletrico ) e alle articolazioni ( artralgia ); febbre, edema ( gonfiore );

Non comuni ( possono interessare fino ad 1 persona su 100 ): infezione grave dei polmoni ( polmonite ), bronchite; aumento di alcuni tipi di globuli bianchi; diminuzione della secrezione degli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali ( ghiandole situate sopra i reni ), ridotto funzionamento ( ipopituitarismo ) o infiammazione ( ipofisite ) della ghiandola pituitaria situata alla base del cervello, gonfiore della ghiandola tiroide, diabete mellito; disidratazione, aumento dei livelli degli acidi nel sangue; infiammazione del fegato ( epatite ); danno ai nervi che causa intorpidimento e debolezza ( polineuropatia ), infiammazione dei nervi causata da un attacco dell'organismo verso se stesso, che causa intorpidimento, debolezza, formicolio o dolore bruciante ( neuropatia autoimmune ); infiammazione dell'occhio ( che causa dolore e rossore ), visione offuscata, occhio secco; battito cardiaco veloce; liquido intorno ai polmoni; infiammazione del pancreas ( pancreatite ), infiammazione dello stomaco ( gastrite ); grave condizione della pelle che causa macchie rosse, spesso pruriginose, simili a quelle dell'eruzione di morbillo, che inizia agli arti e, talvolta, sul viso e sul resto del corpo ( eritema multiforme ), malattia della pelle con chiazze ispessite di pelle arrossata, spesso con scaglie argentee ( psoriasi ), malattia della pelle del viso nella quale il naso e le guance sono insolitamente rosse ( rosacea ), orticaria ( eruzione pruriginosa, rilevata ); infiammazione dei muscoli che causa dolore o rigidità ( polimialgia reumatica ), infiammazione delle articolazioni ( artrite ); infiammazione del rene, insufficienza renale ( inclusa una brusca perdita della funzione renale ); dolore, dolore al petto;

Rari ( possono interessare fino ad 1 persona su 1000 ): malattia che causa l'infiammazione o l'ingrossamento di un linfonodo ( linfadenite di Kikuchi ); reazione allergica pericolosa per la vita; acidi nel sangue prodotti dal diabete ( chetoacidosi diabetica ); blocco dei dotti biliari; infiammazione temporanea dei nervi che causa dolore, debolezza e paralisi delle estremità ( sindrome di Guillain-Barré ), perdita del rivestimento protettivo dei nervi ( demielinizzazione ); condizione nella quale i muscoli diventano deboli e si stancano con facilità ( sindrome miastenica ); infiammazione del cervello; modifiche nel ritmo e nella frequenza del battito cardiaco, ritmo cardiaco anomalo, infiammazione del muscolo cardiaco; malattia infiammatoria dei vasi sanguigni; liquido nei polmoni; ulcera del piccolo intestino; desquamazione della pelle grave e che può causare morte ( necrolisi epidermica tossica o sindrome di Stevens-Johnson ); malattia nella quale il sistema immunitario attacca le ghiandole che producono i liquidi per l'organismo, come le lacrime e la saliva ( sindrome di Sjogren ), dolori muscolari, dolorabilità o debolezza muscolare, non causati da esercizio ( miopatia ), infiammazione dei muscoli ( miosite ), rigidità nei muscoli e nelle articolazioni, spasmo muscolare ( rabdomiolisi ).

Negli studi clinici con Nivolumab in associazione a Ipilimumab sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:

Molto comuni ( possono interessare più di 1 persona su 10 ); ridotto funzionamento della tiroide ( che può causare stanchezza o aumento di peso ); diminuzione dell'appetito; mal di testa; respiro corto ( dispnea ); infiammazione dell'intestino ( colite ), diarrea ( feci acquose, molli o soffici ), vomito, nausea, dolore di stomaco; eruzione cutanea qualche volta con bolle o vesciche, prurito; dolore alle articolazioni ( artralgia ); sensazione di stanchezza o di debolezza, febbre;

Comuni ( possono interessare fino ad 1 persona su 10 ): grave infezione ai polmoni ( polmonite ), infezione delle alte vie respiratorie; aumento di alcuni tipi di globuli bianchi; reazione allergica, reazioni correlate all'infusione del medicinale; diminuzione della secrezione degli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali ( ghiandole situate sopra i reni ), ridotto funzionamento ( ipopituitarismo ) o infiammazione ( ipofisite ) della ghiandola pituitaria situata alla base del cervello, aumentato funzionamento della tiroide ( che può causare accelerazione della frequenza del battito cardiaco, sudorazione e perdita di peso ), infiammazione della tiroide, gonfiore della ghiandola tiroide; disidratazione; infiammazione del fegato; infiammazione dei nervi ( che causa intorpidimento, debolezza, sensazione di formicolio o dolore bruciante alle braccia ed alle gambe ), capogiri; infiammazione dell'occhio ( che causa dolore e rossore ), visione offuscata; battito cardiaco veloce; ipertensione; infiammazione dei polmoni ( polmonite caratterizzata da attacchi di tosse e difficoltà nel respirare ), coaguli di sangue, tosse; ulcere della bocca e vescicole labiali ( stomatite ), infiammazione del pancreas ( pancreatite ), stipsi, bocca secca; alterazione del colore della pelle con chiazze ( vitiligine ), pelle secca, arrossamento della pelle, perdita inusuale o assottigliamento dei capelli, orticaria ( eruzione pruriginosa ); dolore ai muscoli e alle ossa ( dolore muscolo-scheletrico ); insufficienza renale ( inclusa una brusca perdita della funzione renale ); edema ( gonfiore ), dolore;

Non comuni ( possono interessare fino ad 1 persona su 100 ): bronchite; malattie croniche associate a un accumulo di cellule infiammatorie in vari organi e tessuti, più comunemente i polmoni ( sarcoidosi ); acido nel sangue prodotto dal diabete ( chetoacidosi diabetica ), diabete mellito; infiammazione temporanea dei nervi che causa dolore, debolezza e paralisi delle estremità ( sindrome di Guillain-Barré ); danno ai nervi che causa intorpidimento e debolezza ( polineuropatia ); infiammazione dei nervi; piede cadente ( paralisi del nervo peroneo ); infiammazione dei nervi, provocata da un attacco dell'organismo verso se stesso, che causa intorpidimento, debolezza, formicolio o dolore bruciante ( neuropatia autoimmune ); infiammazione del cervello; modifiche nel ritmo e nella frequenza del battito cardiaco, ritmo cardiaco anomalo, infiammazione del muscolo cardiaco; liquido intorno ai polmoni; perforazione intestinale, infiammazione dello stomaco ( gastrite ), infiammazione del duodeno; malattia della pelle con chiazze ispessite di pelle arrossata, spesso con scaglie argentee ( psoriasi ); malattia cronica delle articolazioni ( spondiloartropatia ), malattia nella quale il sistema immunitario attacca le ghiandole che producono i liquidi per l'organismo, come le lacrime e la saliva ( sindrome di Sjogren ), infiammazione delle articolazioni ( artrite ), dolori muscolari, dolorabilità o debolezza muscolare, non causati da esercizio ( miopatia ), infiammazione dei muscoli ( miosite ), rigidità nei muscoli e nelle articolazioni, spasmo muscolare ( rabdomiolisi ); infiammazione del rene; dolore al petto;

Rari ( possono interessare fino ad 1 persona su 1000 ): desquamazione della pelle grave e che può causare morte ( necrolisi epidermica tossica o sindrome di Stevens-Johnson ).

Alterazioni dei risultati degli esami

Opdivo da solo o in associazione a Ipilimumab può causare alterazioni dei risultati degli esami eseguiti dal medico, quali: anomalie dei test di funzionalità del fegato ( aumento degli enzimi epatici aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi o fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dei livelli nel sangue del prodotto di scarto bilirubina ); anomalie dei test di funzionalità dei reni ( aumento della creatinina nel sangue ); alti ( iperglicemia ) o bassi ( ipoglicemia ) livelli di glucosio nel sangue; riduzione del numero dei globuli rossi ( che trasportano l'ossigeno ), dei globuli bianchi ( importanti per combattere le infezioni ) o delle piastrine (l e cellule che facilitano la coagulazione del sangue ); livelli aumentati dell'enzima che decompone i grassi e dell'enzima che decompone l'amido; aumento o diminuzione della quantità di calcio o potassio; aumento o diminuzione dei livelli di magnesio o sodio nel sangue; diminuzione del peso corporeo. ( Xagena_2017 )

Fonte: AIFA, 2017

Xagena_Medicina_2017