Tumore del polmone non-a-piccole cellule EGFR-positivo: la terapia con Afatinib, seguito da Osimertinib, permette di ottenere 27.6 mesi liberi da chemioterapia
Sono stati presentati i risultati di GioTag, studio retrospettivo real life che ha valutato gli effetti di Afatinib ( Giotrif ) come terapia di prima linea, seguito da Osimertinib ( Tagrisso ), in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ), positivo per mutazioni del recettore del fattore di crescita dell’epidermide ( EGFR+ ), con mutazione T790M acquisita, il più comune meccanismo di resistenza agli inibitori tirosin-chinasici di EGFR di prima e seconda generazione.
I risultati, pubblicati su Future Oncology, hanno dimostrato che la strategia terapeutica sequenziale è efficace nel ritardare il successivo trattamento chemioterapico.
Il tempo mediano di terapia sequenziale con Afatinib e Osimertinib è stato di 27.6 mesi.
Nell’ampia popolazione di pazienti di questo studio di real life, il beneficio clinico è apparso omogeneo in tutti i sottogruppi, con risultati particolarmente incoraggianti nei pazienti con tumore positivo per delezione dell’esone 19 ( Del19 ), nei quali il tempo mediano in terapia è stato di 30.3 mesi, ed anche nei pazienti asiatici, nei quali il tempo mediano in terapia è stato di 46.7 mesi.
La sopravvivenza complessiva ( OS ) a 2 anni e a 2 anni e mezzo è stata rispettivamente del 78.9% e del 68.8%.
Dei pazienti compresi in questo studio, il 15.3% presentava un performance status scaduto ( definito come performance status alla scala ECOG maggiore o uguale a 2 ), all’avvio della terapia con Afatinib, un livello per cui normalmente i pazienti sono esclusi dal partecipare a studi clinici.
Pur essendo Osimertinib un efficace trattamento di prima linea, c’è una carenza di opzioni terapeutiche con inibitori tirosin-chinasici approvate per le linee di trattamento successive e molti pazienti devono passare alla chemioterapia, a seguito del fallimento terapeutico con Osimertinib.
Dallo studio GioTag è emerso che la strategia terapeutica sequenziale con Afatinib e Osimertinib potrebbe offrire benefici clinici protratti nel tempo per un numero considerevole di pazienti, prolungandone il periodo di trattamento senza chemioterapia. ( Xagena_2018 )
Fonte: Boehringer Ingelheim, 2018
Xagena_Medicina_2018