Disitamab vedotin in associazione all'immunoterapia quasi raddoppia la sopravvivenza globale nel carcinoma uroteliale avanzato con espressione di HER2. ESMO25
L'associazione di un coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ) con l'immunoterapia segna un importante progresso nel trattamento di diversi tipi di tumore, incluso il carcinoma uroteliale. I tassi di sopravvivenza nei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico esprimente HER2 sono quasi raddoppiati combinando l'anticorpo monoclonale anti-HER2 Disitamab vedotin con l'inibitore di PD-1 Toripalimab come trattamento di prima linea rispetto alla chemioterapia.
Nello studio, la sopravvivenza globale mediana ( endpoint co-primario ) è stata di 31,5 mesi nei pazienti trattati con Disitamab vedotin più Toripalimab (n=243) rispetto ai 16,9 mesi di quelli sottoposti a chemioterapia (n=241; hazard ratio [HR] 0,54; intervallo di confidenza al 95% [CI] 0,41-0,73; p inferiore a 0,0001) a un follow-up mediano di 18,2 mesi nello studio di fase III RC48-C016. Analogamente, sono stati segnalati miglioramenti significativi anche per l'altro endpoint primario, la sopravvivenza libera da progressione mediana (rispettivamente 13,1 mesi contro 6,5 mesi; hazard ratio [HR] 0,36; IC al 95% 0,28-0,46; p inferiore a 0,0001). I tassi di risposta obiettiva sono stati del 76,1% con Disitamab vedotin più Toripalimab e del 50,2% con chemioterapia.
Questi risultati positivi sono in linea con i dati precedentemente riportati nello studio di fase III EV-302/KEYNOTE-A39 riguardante Enfortumab vedotin più Pembrolizumab (N Engl J Med. 2024).
Un numero inferiore di pazienti nel braccio Disitamab vedotin più Toripalimab ha manifestato eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o superiore (TRAE; 55,1% contro l'86,9% nel braccio chemioterapico). Lo spettro di eventi TRAE gravi includeva una percentuale di neuropatia periferica del 4,1% nel braccio Disitamab vedotin più Toripalimab, dato generalmente coerente con lo studio EV-302/KEYNOTE-A39. In generale, si sono verificati più eventi avversi che includevano alterazioni dei test di funzionalità epatica e tossicità ematologica, in particolare con Disitamab vedotin più Toripalimab rispetto a Enfortumab vedotin più Pembrolizumab. (Xagena)
Fonte: Congresso Annuale ESMO 2025 [ Società Europea di Oncologia Medica ]
XagenaMedicina_2025