Enfortumab vedotin più Pembrolizumab come prima linea nel tumore uroteliale localmente avanzato o metastatico nei pazienti non-eleggibili al Cisplatino. Dati a 18 mesi della coorte K dello studio EV-103
Una analisi dei dati a 18 mesi della coorte K dello studio EV-103 ha confermato efficacia e la sicurezza nel lungo periodo della combinazione tra il coniugato farmaco-anticorpo ( ADC ) Enfortumab vedotin ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda ), un inibitore di PD-1, nella terapia di prima linea del tumore uroteliale localmente avanzato o metastatico per i pazienti non-eleggibili a trattamento con Cisplatino.
L'obiettivo dello studio è stato quello di verificare se i risultati di efficacia e sicurezza della combinazione enfortumab vedotin-pembrolizumab osservati nella precedente analisi relativa a tre coorti venissero confermati a un follow-up esteso per ulteriori 3 mesi, considerando solo la coorte K, quella sottoposta alla randomizzazione.
L’analisi è stata condotta su 149 pazienti inclusi in questa coorte che sono stati assegnati in modo casuale secondo un rapporto di randomizzazione 1:1 al trattamento con la combinazione Enfortumab vedotin e Pembrolizumab ( n=76 ) oppure con Enfortumab vedotin in monoterapia ( n=73 ).
L'endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva confermata ( cORR ) valutato secondo i criteri RECIST versione 1.1 mediante revisione centralizzata indipendente in cieco ( BICR ).
Gli endpoint secondari includevano, invece, la durata della risposta ( DoR ), il tasso di controllo della malattia ( DCR ), la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), la sopravvivenza globale ( OS ) e la sicurezza.
Il follow-up mediano nel braccio trattato con Enfortumab vedotin più Pembrolizumab è stato di 17,6 mesi ( IC 95%, 16,03 - 20,37 ).
Il tasso di risposta obiettiva confermato è stato pari al 64,5% ( IC 95% 52,7-75,1 ), mentre il tasso di controllo della malattia è stato dell’86,6% ( IC 95%, 77,1 - 93,5 ); la durata mediana della risposta non è stata raggiunta.
Alla fine del periodo di follow-up anche la sopravvivenza mediana libera da progressione e la sopravvivenza globale mediana non erano state raggiunte.
Nella valutazione a 12 mesi il tasso di sopravvivenza senza progressione è risultato pari al 54,5% ( IC 95%, 41,74-65,61 ), mentre quello di sopravvivenza globale pari all’81,5% ( IC 95%, 70,78-88,61 ).
L’85,7% delle risposte è stato osservato alla prima visita di valutazione.
Per il braccio trattato con Enfortumab vedotin in monoterapia il follow-up mediano è stato di 18,2 mesi ( IC 95%, 15,90-20,07 ).
Il tasso di risposta obiettiva confermata è stato del 45,2% ( IC 95%, 33,5-57,3 ), mentre il tasso di controllo della malattia è stato pari al 79,5% ( IC 95%, 68,4-88,0 ) e la durata mediana di risposta è stata di 13,2 mesi ( IC 95%, 6,14, NR [ non-raggiunto ] ).
Le mediane di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale sono risultate rispettivamente di 8,2 mesi ( IC 95%, 6,05-15,28 ) e 21,7 mesi ( IC 95%, 15,47, NR ).
A 12 mesi, il tasso di sopravvivenza libera da progresione è risultato del 40,3% ( IC 95%, 26,62-53,60 ) e quello di sopravvivenza globale del 69,7% ( IC 95%, 57,68-78,87 ).
Gli eventi avversi di particolare interesse correlati al trattamento sono stati le reazioni cutanee ( Enfortumab vedotin più Pembrolizumab: 67,1%; Enfortumab vedotin: 45,2% ), la neuropatia periferica ( 63,2% versus 54,8% ), i disturbi oculari ( 26,3% vs 28,8% ) e l’iperglicemia ( 14,5% versus 11,0% ).
Gli eventi avversi più frequenti di qualsiasi grado, emersi dal trattamento con Pembrolizumab di particolare interesse sono stati le reazioni cutanee gravi ( 27,6% ), l'ipotiroidismo ( 13,2% ) e la polmonite ( 9,2% ).
In conclusione, nel follow-up prolungato di 3 mesi la combinazione Enfortumab vedotin più Pembrolizumab come trattamento di prima linea neipazienti con tumore uroteliale localmente avanzato o metastatico non-idonei al Cisplatino ha continuato a mostrare un tasso di risposta obiettiva confermata elevato, con risposte rapide e durature e senza nuovi segnali di sicurezza dopo esposizione prolungata al trattamento.
I risultati osservati nel gruppo trattato con Enfortumab vedotin in monoterapia si sono rivelati conformi a quelli emersi con l’uso di questo farmaco in seconda linea o in linee successive di trattamento.
Il carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico è un tumore maligno con prognosi infausta. Circa la metà di tutti i pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico non è eleggibile alla chemioterapia con Cisplatino a causa di una compromissione della funzione renale, di uno scadente performance status e di altre comorbidità. ( Xagena_2023 )
Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Meeting, 2023
Xagena_Medicina_2023