La stimolazione immunitaria cronica aumenta il rischio di macroglobulinemia di Waldenstrom
Alcune condizioni autoimmuni e infettive sono associate ad aumentato rischio di sottotipi di linfoma non-Hodgkin ( NHL ).
Ricercatori del National Cancer Institute a Bethesda negli Stati Uniti hanno valutato il rischio di macroglobulinemia di Waldenstrom in relazione a diverse condizioni di stimolazione immunitaria cronica in 4 milioni di veterani statunitensi.
Sono stati identificati 361 pazienti con macroglobulinemia di Waldenstrom fino a 27 anni di follow-up.
L’incidenza, standardizzata per l’età, di macroglobulinemia di Waldenstrom è stata di 0.34 per 100.000 persone-anno.
Il rischio di macroglobulinemia di Waldenstrom è risultato elevato nei soggetti con una precedente condizione autoimmune ( RR=2.23), autoanticorpi con coinvolgimento sistemico ( RR=2.50 ) o autoanticorpi con coinvolgimento d’organo ( RR=2.30 ).
I rischi di macroglobulinemia di Waldenstrom erano anche aumentati in caso di epatite ( RR=3.39 ), infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( RR=12.05 ) e rickettsiosi ( RR=3.35 ).
In conclusione, dallo studio è emerso che nelle persone con una storia personale di malattia autoimmune con autoanticorpi il rischio aumenta di 2-3 volte; un rischio più alto è stato osservato nei soggetti che soffrono di epatite, di infezione da virus HIV, e di rickettsiosi. ( Xagena_2008 )
Koshiol J et al., Arch Intern Med 2008; 168 : 1903-1909
Link: MedicinaNews.it