L'osteopontina permette di identificare i pazienti che potrebbero beneficiare del trattamento con Nimorazolo in corso di radioterapia
I tumori caratterizzati da bassa concentrazione di ossigeno ( ipossia ) sono resistenti alla radioterapia.
Un farmaco, Nimorazolo, un radiosensibilizzante, può migliorare l’outcome ( esito ) nei pazienti con tumore della testa-collo.
Ad oggi, tuttavia, non è possibile identificare le persone con forme tumorali caratterizzate da basse concentrazioni di ossigeno, che potrebbero trarre giovamento dal trattamento addizionale con Nimorazolo, e che devono sottoporsi a radioterapia.
Ricercatori dell’Aarhus University Hospital, in Danimarca, hanno valutato se le concentrazioni plasmatiche di osteopontina fossero in grado di predire la risposta dei pazienti al Nimorazolo.
Lo studio, che ha coinvolto, 320 pazienti, ha confrontato la radioterapia associata a Nimorazolo con la sola radioterapia.
E’ stato osservato che i pazienti trattati solamente con radioterapia e che avevano alta concentrazione plasmatica di osteopontina presentavano una prognosi meno favorevole rispetto ai pazienti del gruppo radioterapia e Nimorazolo, e che avevano alte concentrazioni della proteina.
Secondo gli Autori l’alta concentrazione plasmatica dell’osteopontina è in grado di predire la resistenza, indotta dall’ipossia, alla radioterapia.
Questo potrebbe permettere di identificare i pazienti che beneficeranno del trattamento con Nimorazolo, un farmaco che modifica il grado di ipossia, nel corso della radioterapia.
Al contrario, il Nimorazolo potrebbe non essere efficace nei pazienti con basse o intermedie concentrazioni plasmatiche di osteopontina. ( Xagena_2005 )
Fonte: Lancet Oncology, 2005
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